Per parlare di navi autonome…

BELFAST – Il problema non era e non è di una propulsione navale e di una condotta di una nave unmanned, detta “autonoma”. La “question” navale e nautica riguarda la conduzione in sicurezza di una nave nell’interfaccia aria/acqua, nel ridurre il rischio nautico, e soprattutto gestire situazioni di avoidance collission, al fine di salvaguardare la vita in mare, carico, nave e ambiente marino.

In quest’ultimo mese, si parla di un progetto di ricerca già avanzato per soddisfare le Regole per evitare gli abbordi in mare. Progetto messo a punto da Rolls-Royce proprio per soddisfare, se non superare, le regole attuali per evitare le collisioni (ColReg). Stiamo parlando del progetto MAXCMAS (MAchine eXecutable Marine Autonomous System) a cui partecipano Lloyd’s Register, Warsash Marine Accademy, la Queen’s University Belfast e Atlas Elektronic; team che ha dimostrato  che l’uso di algoritmi di nuova concezione permette al regolamento per evitare gli abbordi in mare di rimanere pertinente in un ambiente senza equipaggio.

Il team di ricerca sostiene che i sistemi di navigazione, basati sull’intelligenza artificiale, sono in grado di mettere in atto le regole per evitare efficacemente la collisione, anche quando si avvicinano a navi con equipaggio e con diverse interpretazioni di una situazione navale e nautica. L’obiettivo della ricerca è stato l’uso di simulatori di bridge in rete con l’Università di Belfast: i simulatori sono stati utilizzati per analizzare le reazioni dell’equipaggio di fronte a una serie di situazioni reali e successivamente elaborate da algoritmi MAXCMAS. Si è voluto dimostrare che per evitare le collisioni, i comportamenti di fronte a scenari marittimi di una previsione – situazione – sicurezza, dipendenti dall’agire del buon marinaio, sono giusti e valutati da algoritmi MAXCMAS allo stesso modo della valutazione “umana”.

Le prove in mare, poi, hanno dimostrato che una nave senza equipaggio è in grado di compiere azioni di annullamento di una collisione anche quando l’altra nave (bersaglio) non applichi azioni appropriate su questioni di diritto/o meno alla via. La tecnologia e il sistema MAXCMAS sono stati accuratamente testati sia in mare sia con simulatori desktop e bridge di molti scenari marittimi nell’intento di dimostrare che una navigazione autonoma può soddisfare i requisiti ColReg. E’ chiaro che un’evoluzione tecnologica va sempre sostenuta; ma l’uomo dovrà imparare nuove modalità di lavoro: una nave autonoma è una nave marina (Nautilus come direbbe Verne) con sensori, sistemi di navigazione automatizzata, propulsione e ausiliari, con logica decisionale necessaria per seguire i piani di missione, percepire l’ambiente, regolare l’esecuzione della missione in base all’ambiente e potenzialmente operare senza l’intervento umano.

 

Abele Carruezzo