RAM: autostrade del mare, via a politiche di logistica sostenibile

RAVENNA – Potenziare i collegamenti marittimi e migliorare la connessione dei porti con la rete ferroviaria per rendere il sistema infrastrutturale e di trasporto maggiormente eco-compatibile e, allo stesso tempo, più efficiente. È questo uno degli obiettivi della nuova RAM Logistica Infrastrutture e Trasporti S.p.a., società in house del MIT guidata da Ennio Cascetta, che Francesco Benevolo, direttore operativo della struttura, ha illustrato ieri a Ravenna durante il convegno “La sostenibilità ambientale quale elemento strategico per lo sviluppo della portualità” presso l’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico centro settentrionale.

“Ma spostare traffici in un paese come l’Italia – spiega Benevolo – dove la maggior parte delle merci viaggia ancora su gomma non è impresa semplice. Non a caso con “Connettere l’Italia”, il piano strategico promosso dal Ministro Graziano Delrio e per il quale sono state stanziate risorse per oltre 130 mld di euro, sono stati attivati numerosi interventi. Proprio per questo sono stati potenziati, negli ultimi anni, una serie di vantaggi per chi sceglie modalità più green. Ferrobonus e Marebonus portano avanti, infatti, la best practice, tutta italiana, degli incentivi per la “Cura del ferro” e la “Cura dell’acqua”.

“Questi incentivi – prosegue Benevolo – hanno già in parte consentito e consentiranno di trasferire quote di traffico su ferro e mare, accompagnando gli investimenti in infrastrutture ferroviarie e portuali già in atto. Ma dobbiamo guardare oltre gli scali italiani: il Mediterraneo è anche un mare europeo – sottolinea il direttore operativo di RAM – e presto presenteremo a Bruxelles, nell’ambito del progetto Med‐Atlantic Ecobonus, un altro strumento a sostegno del trasporto combinato strada-mare a livello internazionale. Un “ecobonus europeo” di cui ogni Paese potrà avvalersi al fine di incrementare lo sviluppo delle linee delle autostrade del mare, rendendo così il trasporto più sostenibile a livello ambientale. Ma per fare questo occorre innanzitutto una base normativa, condivisa tra Paesi ed uniforme tra modalità di trasporto alternative alla strada, da cui, poi, scaturisca uno schema incentivante basato su un co-finanziamento europeo e nazionale.

La prossima sfida – conclude Benevolo –  oltre al miglioramento delle performance ambientali dello shipping (con l’entrata in vigore, dal 2020, del limite dello 0,5% per il tenore di zolfo dei combustibili marini in navigazione e dello 0,1% nei porti) riguarda l’integrazione delle autostrade del mare con la modalità ferroviaria. In tale direzione e nell’ottica di allargare il bacino di utenza di molti porti italiani sul segmento Ro‐Ro, vi sono già importanti iniziative in corso: tra queste il progetto penultimo/ultimo miglio nonché gli investimenti programmati di RFI per il miglioramento della prestazione della rete ferroviaria e, lato incentivi, la possibilità di usufruire delle misure Marebonus/Ferrobonus”.