Formazione e certificazione per chi naviga in acque polari

ROMA – Il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino ha firmato il decreto che istituisce il corso di formazione e addestramento riservato al personale marittimo in servizio su navi in navigazione nelle acque polari. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta  Ufficiale n. 137 del 15 giugno 2018, ed entrato in vigore il primo luglio 2018. Con questo decreto, l’Italia mercantile completa la piena applicazione della Regola V/4 della “Convenzione Internazionale sugli Standard di Addestramento, Certificazione e tenuta della guardia” (STCW); regola introdotta con l’entrata in vigore del Polar Code voluto fermamente dall’IMO luglio 2017 come pilastro normativo su cui regolamentare tutta la navigazione in acque polari.

Le nuove stime di previsione dei flussi merceologici del trasporto marittimo ci dicono che le acque polari,in futuro, saranno interessate da un aumento di volume, interessando anche il settore delle crociere. Queste nuove sfide devono essere affrontate senza compromettere né la sicurezza della vita umana in mare né la sostenibilità degli ambienti polari. Il corso di formazione, lo ricordiamo in vigore dal primo luglio 2018, è indirizzato ai Comandanti, Primi Ufficiali di Coperta e Ufficiali di guardia che operano nelle suddette acque ed è finalizzato all’acquisizione delle competenze specifiche in materia di condotta in sicurezza della navigazione, gestione e operatività degli ausili alla navigazione, e alla conoscenza degli aspetti di sicurezza, di emergenza e di protezione dell’ambiente correlati alla navigazione nelle acque polari. La tabella seguente sintetizza i livelli di formazione come richiesti dal capitolo 12 al paragrafo 12.3.1. del Polar Code.

Sostanzialmente i corsi di formazione da certificare sono due: 1. Conseguimento dell’Addestramento di base (durata non inferiore alle trentadue ore); 2. Conseguimento dell’Addestramento avanzato (durata non inferiore alle 28 ore).  Il certificato di addestramento di base e il certificato di addestramento avanzato hanno validità quinquennale. Secondo le norme transitorie, fino al 1° settembre 2019, i comandanti, i primi ufficiali di coperta e gli ufficiali di guardia in navigazione che abbiano iniziato un servizio di navigazione nelle acque polari prima del 1° luglio 2018 sono esentati dalla frequenza del corso di addestramento di base di cui all’art. 3 del decreto a condizione che alternativamente: a) abbiano effettuato, entro il 1° luglio 2018, almeno tre mesi di navigazione negli ultimi cinque anni in acque polari svolgendo funzioni corrispondenti alla certificazione posseduta; b) abbiano favorevolmente completato, entro il 1° luglio 2018, un corso di addestramento in accordo alle linee guida di cui alla sezione B-V/g del codice STCW.

Fino al 1° settembre 2019, i comandanti, i primi ufficiali di coperta e gli ufficiali di guardia in navigazione che abbiano iniziato un servizio di navigazione nelle acque polari prima del 1° luglio 2018 sono esentati dalla frequenza del corso di addestramento avanzato di cui all’art. 4 del presente decreto a condizione che alternativamente: a) abbiano effettuato, entro il 1° luglio 2018, almeno tre mesi di navigazione negli ultimi cinque anni in acque polari svolgendo funzioni corrispondenti alla certificazione posseduta; b) abbiano favorevolmente completato, entro il 1° luglio 2018, un corso di addestramento in accordo alle linee guida di cui alla sezione B-V/g del codice STCW e abbiano effettuato almeno due mesi di navigazione negli ultimi cinque anni in acque polari svolgendo funzioni corrispondenti alla certificazione posseduta.  Le navi che operano negli ambienti marini artico e antartico sono esposte a nuove prove.

Le condizioni meteorologiche particolarmente gravose e la relativa peculiarità della tipologia di navigazione, dei sistemi di comunicazione necessari e di altri ausili alla navigazione, rappresentano, oggi, una sfida anche per i marinai più esperti. La distanza considerevole dalle aree costiere strutturate per l’assistenza alle navi rende le eventuali operazioni di salvataggio o di antinquinamento, se non preventivamente pianificate, sicuramente più complesse e costose. Sia la sicurezza delle navi che operano nelle acque polari, sia la protezione degli ambienti incontaminati attorno ai due poli sono state sempre motivo di sensibilità da parte dell’IMO e delle Coast Guard di tutto il mondo, compresa quella italiana.

 

Abele Carruezzo