IMO – MARPOL e Nautica da diporto

GENOVA – La nautica da diporto non perde tempo e si prepara ad affrontare le nuove problematiche sul controllo delle emissioni di gas serra in atmosfera. Le nuove normative IMO TIER III, in applicazione da gennaio 2021, interesseranno anche le imbarcazioni inferiori ai 24 metri e 500 GRT. E’ noto quanto importanti sono le Convenzioni internazionali IMO nelle fasi di progettazione e costruzione degli yacht; in particolare la MARPOL, sulla salvaguardia dell’ecosistema marino, si fa sempre più incisiva sui parametri di una costruzione navale.

La riduzione di emissioni di ossidi di azoto in atmosfera costituisce oggi, con l’applicazione del Code TIER III della MARPOL, una sfida importante per l’industria della nautica. La prossima entrata in vigore dell’emendamento MARPOL dedicato agli yacht di stazza lorda inferiore a 500 GT, richiederà un ulteriore abbattimento delle emissioni NOx. Se n’è discusso l’altro giorno, presso Marina di Genova in un workshop organizzato da Nautica Italiana con la partecipazione dell’Ecospray Technologies; società leader nel campo della tutela ambientale, che ha focalizzato il problema del controllo delle emissioni NOx riguardo a normative e soluzioni con relative applicazioni pratiche.

Uno dei problemi importanti per la nautica da diporto, almeno in questa fase, è approfondire le tecniche d’implementazione a bordo degli yacht di dispositivi per il controllo delle emissioni di NOx. Si è parlato anche della recentissima “certificazione EIAPP” (Engine International Air Pollution Prevention) rilasciata dal RINA per il primo IMO TIER III realizzato proprio dalla Ecospray. La parte normativa e le nuove applicazioni sono state illustrate dal team ambiente del RINA. I certificati EIAPP e/o IAPP attestano la conformità dei motori ai requisiti sanciti nel regolamento 13 (Annesso V I – Codice Tecnico Marpol). Inoltre certificano il rispetto di tutti gli altri requisiti dell’Annesso V I riguardanti: le sostanze dannose per l’ozono; il contenuto di zolfo dei combustibili; i sistemi di raccolta del vapore; gli inceneritori di bordo.

Molta partecipazione vi è stata da parte dei Cantieri sia italiani e sia esteri per la vasta disponibilità sul mercato di opzioni tecnologiche. “L’organizzazione di questo workshop giunge a conferma del fatto che vi sia una profonda sintonia tra i tecnici delle aziende associate a Nautica Italiana” –  ha commentato Marco Cappeddu, Direttore Generale di Nautica Italiana – “ e quella di voler fornire una soluzione tempestiva alle problematiche legate al tema delle emissioni. In questo senso spero arrivi forte il messaggio, rivolto agli organismi legislativi internazionali, di una necessaria accelerazione nel dare le giuste indicazioni sul tema”.

L’Ing. Giorgio Gallo, Manager dell’Italy & South of France Yachting Center di RINA, ha concluso affermando che “per il RINA è fondamentale supportare l’industria nautica nella comprensione delle più recenti normative affinché il comparto possa utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione e la tecnologia più innovativa, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità del settore”.  Ricordiamo che RINA è un’azienda delegata dall’Amministrazione Italiana a svolgere le visite per il rilascio dell’attestazione d’idoneità agli yacht privati e da noleggio battenti bandiera italiana.

 

Abele Carruezzo