“La competitività dei porti italiani attraverso la digitalizzazione”

VENEZIA – Il Direttore Marittimo del Veneto Contrammiraglio (CP) Piero PELLIZZARI è intervenuto nel pomeriggio del 15 Novembre al convegno organizzato dal Propeller Club of Venice sul tema: “La competitività dei porti italiani attraverso la digitalizzazione”, tenutosi presso l’Hotel BOLOGNA in Mestre.

All’incontro, introdotto dal Presidente del Club Cav. Massimo Bernardo e moderato dal Dott. Roberto Papetti direttore del Gazzettino.it, sono intervenuti anche: il Dott. Franco Letrari direttore Interregionale delle dogane del Triveneto, il Dott. Pino Musolino presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale, il Capitano di Vascello Domenico La Tella  capo ufficio 1° del VII Reparto del Comando generale delle capitanerie di porto, il Dott. Norberto Bezzi Federagenti e l’Ing. Alessandro Santi presidente dell’Associazione agenti marittimi del Veneto.

Nel corso del convegno, l’Ammiraglio Pellizzari e il Comandante La Tella hanno sottolineato la funzione dell’Autorità marittima quale primo anello della catena della digitalizzazione portuale nazionale, facilitatore dei processi economici legati ai cicli produttivi che insistono sul trasporto marittimo. Ai sensi della Legge 221/2012, art.8 – commi da 10 a 17, (conversione in legge del decreto-legge 179/2012, recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del paese”), è stato evidenziato come il sistema PMIS (Port Management and Information System), in attuazione della Direttiva 2010/65/UE, rappresenta l’interfaccia unica nazionale per l’invio delle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo e in partenza presso i porti italiani (National Maritime Single Window).

Nell’evidenziare il ruolo di coordinamento svolto dal Corpo delle capitanerie negli ultimi anni, si è posta particolare attenzione alle principali linee di azione:- conduzione di proficui confronti con l’utenza portuale nazionale orientati al soddisfacimento dell’interesse pubblico e al continuo accrescimento del valore delle infrastrutture che sostengono l’offerta dei servizi resi dall’Autorità marittima;- implementazione di servizi di cooperazione applicativa centralizzati, finalizzati all’integrazione dei processi gestiti dalle PA interessate al processo di pratica nave, in primis: l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e il Ministero della salute.

– integrazione del PMIS con i Port Community Systems (PCS) gestiti dalle Autorità di Sistema Portuale nazionali, attraverso l’erogazione di appositi Web Services finalizzati alla condivisione dei dati certificati dall’Autorità marittima;- partecipazione attiva in ambito Comunitario agli sviluppi dell’European Maritime Single Window environment (EMSWe), finalizzato a definire un’interfaccia unica marittima europea, a vantaggio delle navi che scalano diversi porti europei.

E’ stato precisato che il piano degli avviamenti operativi del PMIS ha sostenuto l’approccio di programmazione a due livelli (rete centrale comprehensive e rete principale core) definito dal Regolamento UE n.1315/2013 sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete trans-europea dei trasporti, assicurando, ad oggi, la gestione digitalizzata di circa l’80% del traffico marittimo nazionale in formato elettronico strutturato.

L’intervento di Federagenti ha evidenziato che il processo di standardizzazione e di digitalizzazione delle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo e in partenza presso i porti italiani, coordinato dal Corpo delle Capitanerie, ha sensibilmente contribuito alla riqualificazione funzionale dell’offerta portuale nazionale, rappresentando, di fatto, un volano di sviluppo per l’economia del mare.L’intervento dell’Associazione agenti marittimi del Veneto ha evidenziato la volontà a consolidare la proficua collaborazione già attivata con la Capitaneria di porto di Venezia e l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale, favorendo il confronto e la condivisione sui temi legati alla crescita del sistema porto nazionale, nell’interesse generale del paese: contesto rispetto al quale le Capitanerie di porto si sentono naturalmente votate, per il ruolo e le funzioni che la legge gli attribuisce.