ENEL e Legambiente tracciano la rotta per la decarbonizzazione

Livorno. Sei azioni chiave per accelerare la fase della transizione energetica nel settore dei trasporti marittimi ed in particolare per i porti, terminal e infrastrutture logistiche. Per superare la crisi climatica, un contributo importante può essere dato dalla decarbonizzazione del sistema del trasporto marittimo, se applicate le tecnologie per l’elettrificazione dei consumi marittimo/ portuali, oltre alla logistica e delle attività portuali on-shore. Questo è quanto emerso in un webinar a Livorno, gestito da Enel in collaborazione con Legambiente, con la partecipazione del Mit e di Assoporti.

Un report “Porti verdi: la rotta verso uno sviluppo sostenibile”, per puntare su innovazione tecnologica, digitalizzazione dei sistemi logistici portuali, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria creando “corridoi green”, progressiva elettrificazione dei consumi attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili e conversione della flotta navale con mezzi aventi un minor impatto ambientale.

Le azioni chiave riguardano:

  • finalizzare il processo di definizione di una tariffa elettrica dedicata al cold ironing in modo da renderla competitiva rispetto all’utilizzo dei motori di bordo;
  • introdurre schemi di finanziamento o cofinanziamento pubblico per accelerare la transizione del sistema portuale italiano verso la sostenibilità;
  • identificare gli interventi prioritari sul sistema portuale per avviare il processo di elettrificazione;
  • promuovere la progressiva elettrificazione dei consumi portuali con fonti rinnovabili;
  • sviluppare le infrastrutture ferroviarie nei porti e le interconnessioni con la rete al fine di favorire il trasporto elettrico e su ferro per lunghe e medie distanze.

Una rotta da seguire per accelerare il processo di decarbonizzazione per Legambiente ed Enel X, la global business line del Gruppo Enel che progetta e sviluppa soluzioni incentrate sui principi di sostenibilità ed economia circolare, per fornire a persone, comunità, istituzioni e aziende un modello alternativo che rispetti l’ambiente e integri l’innovazione tecnologica nella vita quotidiana.

Naturalmente questa è la rotta della nave “Enel” con equipaggio “Legambiente”; niente è contemplato se tutto ciò dovrà essere concordato con “l’armatore”, cioè con il territorio, con i sindacati per garantire l’occupazione durante la fase di transizione, con i Comuni e soprattutto con le Autorità di Sistema Portuale. Argomenti e procedure che faranno parte del programma ministeriale del nascente dipartimento della “Transizione ecologica” del governo Draghi?

Abele Carruezzo