Porto di Fano: pesca a rischio senza dragaggi

Il rischio di chiusura anticipata per il mancato dragaggio del porto potrebbe presto concretizzarsi a fano. Secondo le associazioni di categoria Coomarpesca, Pesceazzurro, Consorzio Ittico Fanese, Associazione Produttori Pesca Adriatica, Coop. Piccola Pesca Ambrosini e Società del Mare Adriatico, questa possibilità sarebbe l’unica soluzione possibile ai problemi di queste settimane. Per chiedere sicurezza nell’uscita e nell’accesso all’infrastruttura fanese, le cooperative hanno organizzato oggi, nell’area della Coomarpesca, un’iniziativa di protesta contro il mancato dragaggio del porto, chiedendo l’intervento della Regione Marche e del Comune. Se non avranno risposta entro pochi giorni, la loro intenzione è quella di proseguire la protesta davanti al consiglio regionale. “Sono dieci anni che dobbiamo operare in un’infrastruttura portuale inadeguata al passaggio delle nostre barche e che mette a rischio la nostra vita e quella dei nostri collaboratori – ha detto Marco Pezzolesi, direttore della Coomarpesca -, a breve senza un dragaggio completo saremo costretti a chiudere le nostre imprese, lasciando senza lavoro 200 persone e mettendo a repentaglio un settore economico fondamental”». Le barche rischiano ogni giorno di rimanere incagliate nel fondale del porto che, di norma, dovrebbe essere di 2,5-3 metri mentre adesso è soltanto di circa mezzo metro. Il dragaggio completo richiede lo spostamento di 80-100mila metri cubi di fanghi, come era previsto in un accordo di programma siglato nel 2009 fra la Regione Marche e il ministero dell’Ambiente. Per migliorare la situazione, bisognerebbe, intanto, asportarne 50mila metri cubi. ma si sta ancora aspettando la realizzazione della cassa di colmata, che potrebbe non avvenire prima del 2012, con il dragaggio non prima del 2013.

Francesca Cuomo