Porto di Pescara: il governatore Chiodi chiede dragaggi

“Comprendo il desiderio del sindaco di Pescara di trovare una soluzione adeguata per il porto del capoluogo adriatico. Ma la foga non giustifica l’attacco alla Regione Abruzzo ed al suo Presidente che stanno facendo di tutto”. Replica così il governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi all’ennesimo tentativo del Primo cittadino di Pescara di scaricare le responsabilità dello stallo per il dragaggio del porto canale sull’Ente Regione. Il presidente ricorda di aver stanziato delle risorse importanti (3,5 milioni di euro), sebbene non risolutive, e di aver sollecitato un incontro con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, nonchè col Dipartimento della Protezione civile, per discutere dei problemi del porto. “La Regione – fa notare il presidente – ha destinato alle operazioni di dragaggio una somma notevole, pur non avendone l’obbligo, proprio perchè crede nel valore strategico di questa infrastruttura, anche a livello nazionale”. “Non è però agitando le acque e polemizzando con tutti che si ottengono risposte – continua il presidente -. C’è bisogno di portare avanti un discorso corale e avendo come interlocutori i ministri. Per questo, la Regione si è mossa già da tempo. Ed è per questo che continuerà a farlo nei tavoli romani. Ma l’Ente non può essere colpevolizzato anche quando sta facendo più di quanto gli compete”. In mattinata era in programma una seduta del consiglio comunale di Pescara che all’ordine del giorno aveva proprio la discussione del piano triennale delle opere pubbliche. Le forze di opposizione in consiglio hanno inscenato una manifestazione di protesta per sensibilizzare il sindaco e la giunta muncipale ad attivare iniziative concrete per la difesa ed il rilancio di questa fondamentale infrastruttura.Intanto giovedì prossimo è stato programmato un apposito incontro con il Ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli.

Salvatore Carruezzo