Interdizione della costa brindisina: spetta ai privati intervenire

Dovranno essere i titolari degli stabilimenti balneari a realizzare gli interventi necessari a scongiurare il pericolo di crollo della falesia brindisina. L’incontro avvenuto oggi, presso la sede della Regione Puglia, ha prodotto i primi risultati ma, al momento, l’ordinanza di interdizione della costa non potrà essere ridiscussa.

Per le spiagge libere, restano fruibili Sbitri e l’ex Lido Poste, così come pure Lido Conca che erano state escluse dall’ordinanza. Per i tratti di costa dati in concessione ai privati, dovranno essere apportati degli interventi di mitigazione. Costi e progetti sono a carico dei titolari ma sarà l’Autorità di Bacino ad approvarli: solo se giudicati sufficienti a garantire la sicurezza, potranno riaprire.

L’assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati si è impegnato a stringere i tempi per i pareri dei progetti già presentati (per due delle spiagge interdette, i progetti sono stati presentati ad aprile), mentre il Comune lo farà nel concedere le autorizzazioni ad eseguire i lavori. Entro il 15 luglio invece, dovrà essere avviato il tavolo per trovare soluzioni a lungo termine che risolvano definitivamente il progetto. “Alla Provincia è stato dato l’incarico di coordinare questa fase – ha spiegato il presidente dell’ente Massimo Ferrarese – che comporterà il rinascimento della nostra costa ed eviterà di creare disagi in futuro, per tutti coloro che investono nel settore turistico”.

Per queste opere, la Provincia potrebbe anche stanziare parte dei 20 milioni di euro che ha a disposizione per il Piano di tutela ambientale. I tempi sono ormai strettissimi invece per le soluzioni temporanee. “I progetti di contenimento saranno analizzati in breve – ha precisato il vice sindaco Mauro D’Attis – e, se autorizzati, potranno consentire la modifica dell’ordinanza e ai privati di aprire gli stabilimenti”. L’ordinanza sindacale si è infatti resa necessaria dopo il sopralluogo dello scorso 26 maggio, in cui i tecnici avevano rilevato e confermato l’elevato rischio di crollo.

Se nel tratto di costa in cui la falesia supera l’altezza di cinque metri non è possibile intervenire in alcun modo, almeno per le poche spiagge che resteranno aperte le associazioni dei consumatori hanno chiesto maggiore attenzione. Commentando anche i risultati ottenuti oggi, l’Adoc ha chiesto infatti uno sforzo per aumentare i servizi. “Visto che abbiamo pochi spazi a disposizione – ha spiegato il presidente dell’Adoc Brindisi Giuseppe Zippo – chiediamo che almeno vengano tenute in buono stato.

Proprio quei lidi che sono stati esclusi dall’ordinanza sono totalmente carenti di ogni servizio”. Insieme a Confesercenti e Confcommercio, Zippo ha chiesto maggiori garanzie per i cittadini. Queste risposte potrebbero giungere già domani quando il Pdl e il sindaco Domenico Mennitti, in una conferenza stampa, intendono presentare il loro piano per risolvere i problemi della falesia.

Francesca Cuomo