Costa brindisina interdetta: bocciati tutti i progetti per mettere in sicurezza la falesia

La relazione ufficiale giungerà a Palazzo di Città solo nelle prossime ore ma la risposta attesa dall’Autorità di Bacino, sui progetti presentati dai proprietari degli stabilimenti balneari, non sarà positiva.

I lavori previsti non sono stati considerati sufficienti dall’ente regionale e il progetti non potranno dunque essere approvati. Il segretario generale Antonio Di Santo ha firmato la relazione contraria ai micro interventi di mitigazione presentati da quasi tutti i titolari di concessioni: almeno per il momento, gli stabilimenti resteranno chiusi in attesa dell’incontro previsto per giovedì.

In quella sede Comune e Regione torneranno a confrontarsi e sarà chiaro qual è la portata degli errori commessi dai tecnici che invece avevano valutato positivamente i progetti. Forse saranno sufficienti solo integrazioni o prescrizioni ma, nel frattempo, per gli imprenditori  i tempi previsti per la riapertura si allungano inevitabilmente.

La costa brindisina è stata interdetta con un’ordinanza che risale ad aprile, poi confermata a maggio, perché classificata dall’Autorità di Bacino come Pg3, e dunque area ad elevato rischio di crollo almeno per il 75% della costa, ossia dove l’altezza della falesia supera 1,5 metri. I progetti presentati prevedevano la riduzione di questa altezza e, in alcuni casi, palizzate di contenimento.

C’è poi una procedura alternativa, ancora in corso, con cui i titolari delle concessioni mirano a dimostrare che la zona dovrebbe essere classificata come Pg2, dunque non pericolosa. Le relazioni con i calcoli statici sono state consegnate solo venerdì scorso e, per ricevere una risposta, sarà necessario attendere ancora qualche giorno.

Intanto per giovedì è previsto l’incontro a Bari a cui il Comune  ha chiesto di far partecipare anche tecnici e geologi che hanno stilato i progetti presentati. “Riteniamo che spetti soprattutto a loro chiedere un confronto e chiarimenti sui necessari cambiamenti da apportare – ha spiegato Francesco Di Leverano, dirigente del settore Urbanistica – in modo che si possa intervenire tempestivamente con le modifiche”.

Francesca Cuomo

Foto: Simone Rella