Assoporti: i porti italiani tra i primi nel Mediterraneo

Pubblicato il nuovo numero di “Porti e Mediterraneo”, la newsletter semestrale frutto della sinergia tra Assoporti (Associazione dei Porti Italiani) ed SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), uno strumento che propone dati, analisi e testimonianze sulla logistica e sulla portualità italiana nel contesto dell’economia mediterranea.

Il paper nello specifico approfondisce il ruolo degli scali italiani nella geografia della competizione portuale nel Mediterraneo e del Mar Nero; e analizza la funzione e le prospettive del traffico merci e passeggeri dei Porti Italiani, nonché le imminenti sfide che l’intero cluster marittimo dovrà affrontare per cogliere le opportunità legate ai cambiamenti politico sociali che stanno coinvolgendo i Paesi dei versanti meridionale ed orientale.

Dai dati presentati emerge la posizione di primo piano rivestita dall’Italia in Europa per ciò che concerne l’interscambio commerciale con l’Area Med, che avviene quasi esclusivamente via mare (40,6 miliardi di euro, oltre il 70%). Il commercio marittimo verso la regione si concentra soprattutto nei Paesi del Southern Med (oltre 20,6 miliardi di euro per il 2011, pari al 50,7%) vale a dire Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia; segue l’Area dell’East Med (Israele, Libano, Siria e Turchia) con quasi 17 miliardi di euro pari al 41,8% e, quindi, quella dell’Adriatic Med (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Croazia) con circa 3 miliardi di euro (7,5%). Tra i singoli Paesi coinvolti negli scambi marittimi italiani è segnalata al primo posto la Turchia, seguita da Tunisia ed Egitto, con un flusso di merci quantificabile in circa 11,3 miliardi di euro.

Numeri di forte interesse per gli operatori del settore, che nella Newsletter possono confrontarsi con autorevoli testimonianze dello scenario marittimo internazionale. In questo numero Assoporti e SRM intervistano Sixte Cambra, Luigi Merlo e Sergio Prete, Presidenti di tre porti che all’interno del bacino rivestono un ruolo di best players: Barcellona, Genova e Taranto. Le interviste mostrano strategie, progetti e i dati più interessanti delle tre realtà infrastrutturali anche loro coinvolte in un momento “economicamente” complesso come quello che sta attraversando la nostra economia; non mancano le riflessioni sulle prospettive.

“Porti e Mediterraneo” – commenta il Presidente di Assoporti Francesco Nerli – intende rappresentare un momento di riflessione non solo sullo scenario attuale, ma specialmente sui vari possibili scenari futuri, per ragionare sulle scelte che l’Italia deve fare nel settore marittimo anche al fine di favorire l’internazionalizzazione, per mantenere un ruolo di primo piano nell’economia mediterranea».

«Questo lavoro – afferma il Direttore Generale di SRM Massimo Deandreis –  conferma l’impegno di SRM nella valorizzazione del trasporto marittimo, patrimonio economico del nostro Paese e si inserisce nel più ampio progetto di SRM dell’ “Osservatorio Permanente sulle Relazioni Economiche tra l’Italia e il Mediterraneo”, che si concretizza nel sito www.srm-med.com e che si propone di comprendere le dinamiche e l’impatto di reciproca relazione economica tra l’Italia e i Paesi Mediterranei, dinamiche in cui i porti assumono un ruolo rilevante, poiché rappresentano una piattaforma naturale di sviluppo all’interno dell’Area Med».