Marinedi: la nuova rete di porti del Mediterraneo

Sviluppare una rete di porti turistici nel Mediterraneo interconnesse e con gli stessi standard di qualità. E’ l’obiettivo di Marinedi spa, società per azioni nata dallo scorporo di un ramo d’azienda della Acquatecno S.r.l, azienda leader nel settore dell’ingegneria marittima, che si è oggi presentata al Salone Nautico Internazionale di Genova.

Ad oggi Marinedi dispone di otto porti operativi per 3.952 posti barca, quattro in fase di sviluppo per 3.180 posti e nove in promozione con iter autorizativo avviato, per 5.54 posti.

L’obiettivo, ha precisato l’amministratore delegato della società Renato Marconi, è di arrivare a trenta marina, 15 in Italia e 15 all’estero. ”La rete – ha spiegato – consente risparmi ed efficientamenti che con un singolo porto non sono possibili. Abbiamo manuali operativi comuni in modo tale che al cliente venga offerto lo stesso servizio ovunque ormeggi nei porti della rete. Dal prossimo anno ci sarà anche la possibilità con il nostro progetto di rete informatica e di call center di fare prenotazioni in automatico, su tutti i porti della rete. I clienti stabili avranno priorità di ormeggio e sostanziosi sconti nei porti della rete. In generale la rete vogliamo offrire garanzie, di servizi e di trasparenza di prezzi, soprattutto al cliente straniero, che in Italia in questo momento ha paura di essere ‘maltrattato’. Esattamente come nelle catene alberghiere dove il servizio allo Sheraton di Kartoum è uguale a quello dello Sheraton di New york. Obiettivo: avvicinare il traffico internazionale alle marine italiane”.

Attualmente Marinedi gestisce Marina di Villasimius, Marina di Teulada, Marina di Cagliari,Marina di Forio, Marina di Procida, Marina di Torre Fumo, Marina di Policoro e Marina di Brindisi. Sta realizzando Marina di Napoli, Marina di Diamante, Marina di Balestrate e Marina di Anzio. Lo sviluppo estero, oltre che in Tunisia, dove la società ha già un marina ed ha in corso trattative per una seconda struttura, prevede un ampliamento in tutta l’area Mediterranea. In particolare in Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia ed Egitto. Inoltre, attende la stabilizzazione del nuovo governo libico per proseuire nell’approfondimento di due realtà oggi dedicate in prevalenza alla pesca. In corso anche rapporti con i governi di Algeria e Marocco.