Regione Liguria: Carta dei servizi turistici e ambientali dei porticcioli

Lo avevamo scritto quanto sia importante per un porticciolo turistico una gestione che abbia come obiettivo  la sostenibilità di un territorio costiero. Mentre, per tutta l’estate scorsa si discuteva solo delle tasse cadute sulla testa dei diportisti, la governance dei porticcioli non si preoccupava minimamente delle “best practice” europee per il raggiungimento di un management di qualità sulla gestione ambientale degli stessi.

Per il gestore e l’operatore, ottimizzare il rapporto costi/efficacia nella gestione degli aspetti ambientali in porto e nelle attività nautiche (gestione rifiuti, eliminazione scarichi, gestione energetica, ecc.) con la realizzazione di un monitoraggio nella costante ricerca di un miglioramento; per i clienti, cioè i diportisti, un’immagine di qualità e di rispetto dell’ambiente che rappresenta un’argomentazione sempre più forte a livello di marketing; per gli interlocutori amministrativi, la prova che il porticciolo  gestisce i propri impatti ambientali e garantisce il monitoraggio e l’applicazione della regolamentazione. La prima regione italiana che si è interessata di questo problema, è la Regione Liguria.

Infatti, ieri presso la sede della  Regione Liguria, è stata presentata la Carta dei servizi turistici ed ambientali dei porticcioli liguri. Gli obiettivi sono essenziali : qualificare i servizi ambientali dei porticcioli, migliorare la gestione dei sistemi e le perfomance, in difesa dell’ambiente, avvicinare e collegare i porticcioli con i territori vicini creando itinerari turistici per unire mare ed entroterra. Si può affermare che lungo le coste della nostra Italia, si hanno diversi sistemi di gestione dei porticcioli; si va dal semplice approdo di barche al sito marino di soli pontili, come parcheggio del mare; mentre in altre regioni, come la Liguria, siamo già al porticciolo come luogo dove costruire una politica ambientale concertata con gli Enti territoriali. Politica ambientale carica di iniziative: la raccolta dei rifiuti, il risparmio energetico, animazione di educazione ambientale, tutte con una partecipata adesione volontaria di cittadini che amano il “bene comune” della loro regione e del turismo nautico.

Mentre in altre zone marine della costa italiana si parla di limitazione massima del consumo di costa, in Puglia  non si riesce ad elaborare un minimo intervento per  salvaguardare quella costa che ancora rimane naturalmente. Porticcioli turistici non più come una struttura isolata, ma  intesi come “porta” per aprire il territorio a quel “sistema” turistico” e per aprire il mare al diporto nautico dando la possibilità di sperimentare il “viaggio”; itinerari brevi alla scoperta  socio-culturale dell’entroterra  ed itinerari brevi per mare alla scoperta  dell’ambiente marino costiero.

 

Abele Carruezzo