Italia, culla di civiltà millenaria al tramonto per un virus?

Un’emergenza sanitaria, quella del Covid-19, che sta mettendo in crisi tutti i valori etici di un Paese  come l’Italia che per secoli è stato culla di civiltà e con grande capacità all’accoglienza e all’integrazione umanitaria. Navi da crociera, volano di sviluppo economico per i porti di scalo e per il territorio marittimo regionale, sono considerate al pari di “untori” e ne è vietato l’attracco nei porti italiani. Passeggeri e marittimi imbarcati, di fronte ad un’estenuante richiesta di un porto sicuro, si affannano a dover rispettare a bordo quella lunghezza di un metro e mezzo di sicurezza sanitaria, sono stanchi di non vedere uno sbarco sicuro. Tutti ricordiamo quello che fatto il Giappone per la nave Grand Princess e il “cavalierato” guadagnato dal suo comandante! Non si comprende la differenza “sanitaria” fra le due navi!

In queste ore, la Costa Crociere ha finito di sbarcare tutti (nessuno contagiato) dalla Costa Pacifica a Civitavecchia, e si appresta a raggiungere La Spezia. La Costa Victoria sta operando lo sbarco di 1400 passeggeri, sempre a Civitavecchia; la Costa Luminosa si trova ancora a Savona, ma con tutti passeggeri sbarcati. In navigazione, si trovano Costa Favolosa, Costa Magica (respinte dai porti nel Mar dei Caraibi, ora al largo di Miami) e Costa Diadema (Mar Mediterraneo) con a bordo 80 membri dell’equipaggio in isolamento precauzionale. Mentre, la Costa Deliziosa, in navigazione nell’Oceano Indiano, senza contagi a bordo, sta effettuando solo scali tecnici e rientrerà tra un mese al termine della sua crociera. La MSC Crociere, invece,  ha una sola nave, la MSC Magnifica, ferma nel porto di Fremantle (Australia) e libera da contagio, in attesa di poter ripartire per Dubai in un giro del mondo per rientrare a Genova a maggio prossimo.

La MSC Grandiosa, ferma a Civitavecchia, presenta dodici membri dell’equipaggio positivi al Covid -19 e il Sindaco della città richiede il presidio sanitario e non permette a nessuno di scendere a terra, neanche per andare all’edicola vicina per comprare qualche quotidiano. Come si nota, a oggi, per queste navi e per questi marittimi, la patria di “poeti, santi e navigatori” li respinge e li dimentica anche nei decreti DPCM ultimi per eventuali sostegni economici. Si poteva e si può adottare un protocollo, un corridoio sanitario particolare, sicuro, per permettere  ai nostri marittimi un’accoglienza degna di una civiltà millenaria? I Tg e i media, pubblici e privati, non danno notizia perché preferiscono trasmettere il “virus minuto per minuto” per avere loro sì il consenso di ascolti!

Una campagna mediatica e governativa per intere giornate a insegnare come si lavano le mani (quasi che per millenni non abbiamo saputo fare) senza dare e/o evidenziare una minima risoluzione dei tanti problemi che si stanno accumulando con un impatto sociale imprevedibile. L’Italia della Cultura, dei monumenti a cielo aperto, dei musei più belli del mondo, dell’arte e dei grandi artisti, della dieta mediterranea, della moda internazionale, di scienziati e medici impegnati a salvare vite umane, di fronte a delle navi con passeggeri ed equipaggi che chiedono uno sbarco sicuro, mostra difficoltà ed impaccio, dando un’immagine non vera della Sua capacità ad accogliere e a integrare genti. Senza retorica, queste navi si devono comportare come le tante navi delle Ong, forzando il blocco dei porti?

Abele Carruezzo