Contship e SRM presentano l’edizione 2020 dello studio Contship/SRM sull’efficienza dei corridoi logistici italiani

Quattrocento imprese manifatturiere di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono state intervistate per valutare il grado di importanza e di soddifsazione in merito alle operazioni di logistica per merce in importazione ed espertazione. Una mappa che assume particolare rilevanza considerando il fatto che si tratta delle tre regioni maggiormente colpite dalla pandemia.

I porti di Genova e La spezia confermano il loro ruolo strategico per le esportazioni mentre rimangono ancora aperte alcune questioni strategiche in merito all’uso del trasporto intermodale, alla efficienza, velocità ed economicità dei servizi portuali così come il tema della sostenibilità quale elemento strategico della governance.

Migliora il Quality Logistics Italian Index che è stato modificato per approfondire ulteriormente la visione delle aziende sul tema della sostenibilità.

Tra le novità del report una analisi dettagliata del distretto del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene.

Milano-Il Gruppo Contship Italia, in partnership con SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro di studi economici e ricerca parte del Gruppo Intesa Sanpaolo), pubblica oggi la sua seconda analisi sull’efficienza dei corridoi logistici per carichi trasportati in container, con l’obiettivo di fornire un set di dati aggiornato e preziosi spunti di riflessione agli operatori logistici e alle pubbliche istituzioni, al fine di aiutarle a comprendere e interpretare le aspettative e il livello di soddisfazione dei proprietari del carico, così come le opportunità per migliorare la performance dei corridoi logistici in caso di interruzioni.

L’edizione 2020 del report “Corridoi ed efficienza logistica dei territori” continua a esplorare come (1) punto di origine e destinazione dei flussi commerciali, (2) disponibilità dei servizi marittimi e (3) infrastrutture logistiche, determinino la scelta di corridoi specifici da parte delle 400 imprese manifatturiere italiane localizzate in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – le tre principali regioni italiane per export che rappresentano il 40% del prodotto interno lordo (PIL) italiano pre covid-19 e il 52,7% del totale delle esportazioni del Paese.

Livello di soddisfazione in leggero aumento nel Quality Logistics Italian Index

Quest’anno, l’indice Quality Logistics Italian Index (QLI2) rimane l’asse portante dello studio per valutare la preferenza e il livello di soddisfazione in 4 categorie principali – 1) Servizi, 2) Costi, 3) Infrastrutture e 4) Sostenibilità.

L’indice QLI2 indica che le imprese manifatturiere in Lombardia hanno le aspettative più alte per quanto riguarda la performance dei corridoi logistici che utilizzano, ma allo stesso tempo sembrano essere piuttosto soddisfatte della qualità complessiva delle loro opzioni logistiche. La disparità tra l’importanza dei servizi e il livello di soddisfazione delle imprese in Emilia Romagna si è ridotta, segno che la qualità complessiva dei servizi disponibili sta migliorando.

Tra le tre regioni, il divario maggiore tra preferenza e soddisfazione si registra in Veneto – ciò indica il bisogno urgente di migliorare ulteriormente la qualità complessiva dei servizi forniti ai cluster industriali e alle imprese manifatturiere localizzate in questa regione.

Esternalizzare la logistica

Vale la pena notare che, mentre il 69% delle imprese esternalizza la logistica relativa all’export di merci, più della metà delle aziende preferisce gestire internamente la logistica relativa all’import. Questo è un trend interessante che potrebbe indicare una crescente consapevolezza del ruolo strategico della logistica dei flussi d’entrata; attendiamo di esplorare ulteriormente la sua causa scatenante andando avanti.

Si nasce sostenibili

Anche se solo il 16% dei rispondenti dichiara di gestire il tema della sostenibilità attraverso un modello di governance e di ingaggio continuo con i portatori di interesse più della metà di queste aziende dichiara di farlo sin dall’avvio del business. Le metriche sono ancora concentrate sulla “scelta dei materiali degli imballaggi” e solo in parte minore sui consumi energetici. Il 36% delle imprese evidenziano però che entro i prossimi 2 anni i propri clienti aumenteranno la sensibilità ai fattori di sostenibilità all’interno delle proprie scelte di acquisto.

Il distretto del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene

Tra le novità dell’edizione 2020 oltre ad una rimodulazione del panel dove è stata aumentata la rappresentatività del settore chimico-farmaceutico, spicca anche l’analisi di uno dei distretti più famosio del made in Italy che evidenzia una interessante maggiore proponesione alla modalità di trasporto intermodale e sui temi della sostenibilità percepita dai propri clienti attribuendo anche una maggiore importanza media ai diversi fattori del QLI2.

Durante il webinar di presentazione del report si sono tenuti due instant poll, i cui risultati sono particolarmente interessanti considerando che i partecipanti al webinar non solo coprono l’intera catena di distribuzione – da operatori logistici e spedizionieri a imprese intermodali e autorità portuali – ma includono anche istituzioni e università. La maggior parte dei rispondenti, pari al 35%, ritiene che, al fine di semplificare e agevolare la circolazione delle merci in import/export, nella fase di ripresa post Covid-19 il Governo Italiano debba investire nelle infrastrutture (ferrovie e centri intermodali) per aumentare la capacità e la circolazione sui corridoi logistici. D’altra parte, solo il 9% pensa che il Governo Italiano debba investire nelle dogane per snellire e velocizzare i controlli.

Per quanto riguarda la predilezione da parte dei caricatori italiani per le rese di vendita delle merci ex-works, la maggior parte dei rispondenti al sondaggio, pari al 37%, ritiene che la causa scatenante sia il desiderio di non gestire i rischi del trasporto. Il 33% crede invece che questa predilezione sia dovuta all’abitudine e ad una scarsa conoscenza delle alternative. Solo l’8% dei rispondenti ritiene che alla base vi sia la volontà di mantenere basso il prezzo delle merci ed essere più competitivi.

“Siamo positivamente sorpresi dall’interesse e dal dialogo generati da questo report negli ultimi due anni. Questo progetto è nato per costruire un osservatorio che aiuti, tramite la realizzazione di interviste dettagliate delle imprese manufatturiere, a esaminare e tracciare come si evolve il sentiment di mercato.” – commenta Daniele Testi, Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Contship Italia.

“Questo obiettivo rimane il nostro focus nella seconda edizione dell’indagine in collaborazione con il nostro partner SRM e crediamo che possa rappresentare anche un punto interessante per focalizzare energie e investimenti necessari alla ri-nascita della competitività economica dell’Italia. E’ condiviso da molti soggetti anche a livello associativo che imprese manifatturiere e operatori logistici ripensino insieme le modalità di accesso e sviluppo dei corridoi logistici. Serve un patto tra manifattura, logistica, ricerca e credito per ricostruire un made in Italy della logistica in modo che venga percepito come valore aggiunto al prezzo dei nostri prodotti. Sono tematiche che dovrebbero avere un posto privilegiato in un capitolo della prossima finanziaria per quanto riguarda le politiche di sviluppo economico” – aggiunge Testi.

Alessandro Panaro, Responsabile dell’Area di Ricerca Maritime & Mediterranean Economy di SRM, commenta: “Continua la proficua collaborazione tra SRM e il Gruppo Contship. Siamo orgogliosi di questo lavoro, che rappresenta il confronto costruttivo tra ricerca, manifattura e operatori logistici”.


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