Porto di Rotterdam accelera il cold ironing

Rotterdam. Insieme al Comune di Rotterdam, l’Autorità portuale installerà 10 nuovi sistemi di alimentazione di elettricità da terra (shore power systems) nei prossimi cinque anni, accelerando così la diffusione per le navi di approvvigionarsi di elettricità da terra, e prevedendo la fine di tale progetto nella seconda parte di questo decennio. Ogni anno, le navi ormeggiate lungo le banchine di Rotterdam consumano tanta energia elettrica quanto 250.000 /300.000 famiglie, secondo l’autorità portuale. Durante il processo di ormeggio, sosta e disormeggio, rilasciano diverse emissioni nocive nell’atmosfera, tra cui 600.000 tonnellate di CO2 e 8.000 tonnellate di azoto. Sia il Comune e sia l’Authority hanno predisposto i vari progetti di loro competenza per la richiesta di finanziamenti diretti.

Questo programma dovrebbe richiedere un investimento totale di circa 125 milioni di euro (147 milioni di dollari). La maggior parte di questo budget sarà fornita dalle società coinvolte, dal Comune e dall’Autorità portuale; tuttavia, circa 50 milioni di euro dovranno essere coperti da finanziamenti pubblici. L’Authority Port of Rotterdam è convinta che un’esenzione fiscale permanente per la fornitura di energia da terra alle navi attraccate alle proprie banchine e per i combustibili a emissioni zero è necessaria per creare condizioni di parità con i combustibili fossili esentati.

Mentre le emissioni delle navi ormeggiate rappresentano solo il 2% delle emissioni totali delle catene logistiche via Rotterdam, la riduzione delle emissioni nel porto è importante, soprattutto per migliorare l’ambiente di vita nelle aree residenziali circostanti. E ancora, sempre in ambienti di Autorità portuale, sono convinti che la disponibilità a fornire energia elettrica a fil di costa, pur presentando grandi vantaggi, non sia certamente una misura che possa funzionare ovunque; per alcuni segmenti e aree portuali, altre misure, come l’uso di combustibili a basse e zero emissioni potrebbero essere molto più convenienti in termini di riduzione delle emissioni stesse.

Ormai, il porto di Rotterdam è sulla via del cold ironing della maggior parte delle proprie banchine, con l’ambizione di ridurre le emissioni da parte dell’industria marittima, unitamente alla Ue, climaticamente neutro entro il 2050. Entro il 2030, il porto di Rotterdam mira a servire il 90% delle navi ro-ro, traghetti, navi offshore e navi da crociera che sostano alle banchine pubbliche nell’area urbana con energia da terra, sostenendo un approccio sulla cooperazione piuttosto che con la regolamentazione. Per le altre tipologie di navi segmenti di più complesse come il trasporto alla rinfusa, l’obiettivo è fornire supporto nel campo dell’innovazione e della standardizzazione.

Abele Carruezzo