Volvo Ocean Race: Telefonica guida la flotta fuori dallo stretto

Team Telefónica è sempre in testa, quando la flotta all’ottavo giorni di regata si appresta a uscire dallo stretto facendo rotta verso il mare aperto e nuove insidie, questa volta causate da una meteo che si prospetta poco favorevole. Gli spagnoli continuano l’intenso duello con Groupama 4, che dura ormai da più di due giorni, mentre si rifanno sotto gli americani di PUMA, rallentati da una rete da pesca impigliatasi nello scafo. Anche Abu Dhabi e CAMPER hanno riguadagnato terreno e sperano di poter recuperare ulteriormente nelle ultime mille miglia, mentre Team Sanya è ormai distaccato. Stasera l’ingresso nel mar cinese meridionale, per la lunga bolina verso la Cina.

Dopo una notta e una mattinata di lotta testa a testa, di bolina e con vento piuttosto leggero il leader di Team Telefónica guidati da Iker Martínez e i francesi di Groupama 4 con lo skipper Franck Cammas, si apprestano ad uscire dallo stretto di Malacca, ora ormai più propriamente lo stretto di Singapore doppiando il faro Horsburgh e iniziando il tratto finale della terza tappa della Volvo Ocean Race verso Sanya. Ancora più di mille miglia che si preannunciano tutt’altro che semplici.

E, tuttavia, prima di liberarsi definitivamente dalle trappole e dalle insidie che tanta insonnia e tanti mal di testa hanno provocato ai navigatori, i due battistrada devono ancora percorrere lo stretto corridoio, largo appena due miglia e mezzo, creato per sfuggire all’intenso traffico mercantile all’ingresso del porto di Singapore, uno dei più congestionati al mondo. All’ottavo giorno di navigazione dalla partenza di Malè, le prime cinque barche sono distanziate di poco più di 20 miglia, mentre i cinesi di Team Sanya sono a oltre 152 miglia.

A bordo dei due Volvo Open 70 alla testa, l’atmosfera è tesa, visto che le due barche hanno navigato in contatto continuo, in un’occasione distanti solo una ventina di metri, in una sorta di continuo match race. A un certo momento si è persino assistito a uno scontro ravvicinato quando Groupama ha cercato di passare sopravento gli spagnoli, in una situazione di bonaccia quasi totale. Una piccola raffica di vento, ha negato ai transalpini di vincere la sfida, e Telefonica è rimasto alla guida del duo.

Il capoguardia di Team Telefónica Neal McDonald ha confermato che la fatica si fa sentire, visto che a bordo l’equipaggio è stato sveglio per 20 ore, nelle ultime 24, e ha strambato non meno di dodici volte per difendersi dagli attacchi degli inseguitori. Ma la prospettiva di tornare presto in mare aperto, si sta dimostrando molto motivante. “E’ una situazione molto intensa, si possono fare facilmente degli errori che costano miglia. C’è molta pressione per continuare a spingere la barca al massimo e per essere certi di prendere le decisioni giuste, continuamente. Siamo felici di uscire da questo posto e ritornare a navigare più diritti… Sembra che la bolina per noi vada bene, e speriamo dia vere buone condizioni, la barca è ben regolata, l’equipaggio è buono, le vele ottime e ci sentiamo a nostro agio in quelle andature.”

Ma Franck Cammas e i suoi sono pronti ad attaccare. I francesi sono migliorati molto di bolina e lo skipper ha detto che spera di poter andare in testa e affrontare tutte le sfide che si presenteranno nelle 1.000 e più miglia verso Sanya. “E’ la parte in cui dovremo cercare di passare i leder, la bolina non è la nostra andatura migliore, ma siamo migliorati. E’ buono cominciare questo tratto  con un po’ di margine, in particolare su CAMPER, che è un’ottima barca da bolina.”

Un poco più staccati, ma pur sempre vicini e terzi, gli americani di PUMA Mar Mostro ha dovuto invece far fronte a una sfida di diversa natura, visto che lo scafo nero è rimasto impigliato in una rete, è stato fermato per quasi un’ora nel tentativo di liberarsi e ha perso parecchia strada nell’incidente. Fortunatamente, gli statunitensi si sono ripresi in fretta e nelle ultime ore si sono rifatti sotto al duo di testa, ora distante poco più di sei miglia.

Alle spalle dei primi tre, l’opzione sottocosta di CAMPER non ha dato i frutti sperati, tanto che gli ispano/neozelandesi sono stati superati nella notte da Abu Dhabi Ocean Racing  nel corso di un’altra intensa battaglia tattica bordo su bordo. CAMPER ha anche segnalato di aver dovuto alterare la proprio rotta diverse volte, per evitare i mercantili e in un caso scoprendo addirittura che la nave si era avvicinata per vedere meglio una barca tanto singolare, illuminandola a giorno con i fari di bordo. Declinata l’offerta di una birra fresca, i velisti hanno potuto continuare la loro navigazione.

Lo skipper di Abu Dhabi, Ian Walker si è detto divertito dal gioco tattico con CAMPER: “Siamo più vicini ai leader di quanto non lo siamo stati dal quarto giorno, e ci siamo divertiti a scambiarci di posizione con CAMPER nelle ultime 24 ore. Ieri sera finalmente siamo riusciti a passarli dopo una giornata intera all’inseguimento.” Walker si è detto desideroso di affrontare la parte conclusiva del percorso verso la Cina, con l’impegnativa bolina al largo delle coste vietnamite. “Ora bisogna controllare bene tutta l’attrezzatura, fare un po’ di manutenzione e altri lavoretti prima che le condizioni peggiorino.” Tuttavia, sia lo scafo nero che quello rosso e bianco, nelle ultime 14 ore hanno rimontato parecchio, circa 30 migli, sul gruppetto di testa e potrebbero rientrare in gioco nel tratto finale della tappa.

L’equipaggio di Team Sanya, intanto, sta vivendo un momento difficile, in ultima posizione e ormai staccato di oltre 150 miglia, avanza a soli 3 nodi di vento in un’aria debolissima. “Non riesco a descrivere cosa si prova a bordo adesso, la parola frustrazione non è sufficiente” ha scritto il Media Crew Member Andrès Soriano nel suo blog quotidiano. “Penso di poter dire che non c’è nessuno a bordo adesso che non preferirebbe essere di bolina con trenta nodi e più.”

Secondo le previsioni del metereologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante, una volta usciti dallo stretto, ossia una volta doppiato il faro Horsburgh Lighthouse, lasciandolo a sinistra, gli equipaggi si troveranno ad affrontare condizioni in evoluzione negativa, nel mar cinese meridionale. Si prevede, infatti, che dopo una navigazione con vento intorno ai 10/15 nodi fino all’arcipelago che comprende le isole di Ritan, Nunsa e Selia che le barche dovranno lasciare a destra, le arie di monsone presenti in zona aumenteranno fino a burrasca, con onde alte fino a quattro/cinque metri e frequenti temporali e colpi di vento. Sempre secondo Infante, l’unica opzione aperta per i team sarà quella di dirigersi verso la costa del Vietnam, che dista circa 450 miglia dall’arcipelago, per cercare di approfittare delle variazioni sottocosta. “Sarà una navigazione molto dura, con i venti di burrasca previsti e uno stato del mare in peggioramento. Gli equipaggi dovranno cercare di rallentare, per quanto possibile, le barche in modo da non incappare in rotture. Potrà succedere di tutto in quella zona.” Ha detto il metereologo.

Essendo transitati più velocemente del previsto nello stretto, i primi team potrebbero giungere a Sanya un poco prima di quanto inizialmente predetto dai modelli di navigazione, cioè intorno a sabato 4 febbraio.

La classifica provvisoria odierna, al rilevamento delle ore 13 GMT vede sempre Team Telefónica in prima posizione, in seconda i francesi di Groupama 4 a 3,2 miglia e in terza gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, che hanno recuperato nelle ultime ore fino a portarsi a 6,5 miglia dai leader e fanno anche registrare la velocità migliore con 11 nodi. Abu Dhabi Ocean Racing naviga in quarta posizione a 20 miglia e a contatto con CAMPER with Emirates Team New Zealand che si trova a poco più di mezzo miglio di distanza, mentre in sesta posizione resta Team Sanya il cui distacco è di 152,2 miglia.

Classifica provvisoria 30 gennaio 2012 ore 13 GMT (14 ora italiana):

1. Team Telefonica 1.115,7 miglia da Sanya
2. Groupama sailing team,+3,2
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +6,5
4. Abu Dhabi Ocean Racing, +20
5. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +20,6
6. Team Sanya, +152,2

Foto: Yann Riou