Volvo Ocean Race: il gioco del gatto e del topo

Mancano meno di ventiquattro ore ai leader di Groupama e PUMA per doppiare il mitico Capo Horn,  i due continuano il loro duello oceanico, e le previsioni parlano dell’arrivo di un nuovo fronte di bassa pressione che li farà volare verso il “mondo alla fine del mondo”. In terza posizione Team Telefónica guarda con qualche preoccupazione al nuovo bollettino meteo, ma continua la sua corsa con cautela verso il pit-stop di Ushuaia mentre CAMPER ha superato la barriera delle 1.500 al porto cileno dove è diretto per le riparazioni e Abu Dhabi resta in quinta posizione a oltre 1.447 miglia dalla testa.

Quando manca ormai meno di un giorno a doppiare l’Horn, continua la battaglia fra Groupama e PUMA Ocean Racing powered by BERG, che hanno avuto condizioni più miti nelle ultime ore ma che si preparano all’ultimo ostacolo meteo prima di raggiungere “il mondo alla fine del mondo” con un’andatura in poppa che richiederà molte manovre e parecchia accortezza tattica. Entrambi i team hanno superato la latitudine di Capo Horn alla ricerca della posizione migliore per l’avvicinamento. Secondo le ultime previsioni Groupama dovrebbe doppiare Cape Horn verso le 1200 GMT di venerdì, seguito a breve da PUMA. Al rilevamento delle ore 15 i francesi mantengono un vantaggio superiore alle 52 miglia e hanno strambato ancora una volta, con una velocità sempre superiore ai 19 nodi ma restano comunque molto guardinghi nei confronti degli inseguitori.

Secondo il timoniere di Groupama Thomas Coville, il duello con PUMA si è trasformato in un gioco anche psicologico, una sorta di partita a poker per la leadership. Entrambi aspettano con ansia l’arrivo dei report ogni tre ore per controllare e analizzare posizione, rotta, velocità dell’avversario. “Sentiamo la pressione di PUMA, che vuole rimanere vicino e possibilmente recuperare e noi dobbiamo fargli vedere che siamo più veloci. Fino a ora abbiamo seguito il nostro ritmo e fatto la nostra regata ma oggi ci avviciniamo al capo e raccogliamo i frutti  di quello che abbiamo fatto negli ultimi giorni, inclusa la stanchezza…” Anche lo skipper Franck Cammas, nel suo consueto collegamento con Parigi ha sottolineato che la lotta è una cosa a due. “Ci concentriamo su PUMA, vorremmo arrivare prima di loro a Itajaì. Sono bravi, navigano bene e sono certo che faranno di tutto per passarci. Sembra proprio che sarà una super regata fino al Brasile. Anche se siamo in buona posizione per doppiare Capo Horn per primi, però, nulla è ancora definitivo. Prima dovremo passare attraverso una zona di calma relativa e poi strambare molte volte. PUMA è vicino e sicuramente pronto ad attaccare.”

E, infatti, questo è un gioco al gatto e al topo che PUMA conosce molto bene e che è più che pronto a giocare. “Dipende da come si riesce a gestire l’aria più leggera e poi cosa fare quando le condizioni cambiano.” Ha detto lo skipper americano Ken Read, per cui sarebbe bello poter passare Capo Horn con una quindicina di nodi, di poppa. Una situazione che tuttavia non è molto probabile. La bassa pressione dovrebbe raggiungere il duo di testa a circa 250 miglia dalla punta meridionale del Sud America. “Renderà questa ultima parte interessante” ha detto con il suo consueto senso dell’humour Read “Bella velocità, in poppa, un po’ di strambate, tutto con 40 nodi di vento!”

Questo stesso vento che i leader vedono come un’opportunità per raggiungere il prima possibile il Capo e affrontare l’ultimo tratto verso il Brasile per gli spagnoli a bordo di Telefónica viene tenuto sotto stretta osservazione. Un aumento del vento, e soprattutto delle onde sarebbe negativo per la barca di Iker Martínez, che sta navigando al di sotto delle sue potenzialità a causa dei danni allo scafo. Per il momento, tuttavia Telefónica mantiene una buona velocità, vicina ai 19 nodi e ha addirittura guadagnato qualcosa sui battistrada, trovandosi ora a 379 miglia. “Stiamo navigando abbastanza veloci, peccato che potremmo esserlo di più” ha scritto nel suo blog il media crew member Diego Fructuoso. “Pepe Ribes ha fatto un lavoro super con la riparazione, siamo sicuri che non avremo nessun problema fino al porto. D’altro canto però, la logistica è molto complicata e lo shore manager Horacio Carabelli ha fatto un sforzo incredibile.”

Superata la barriera delle 1.500 miglia a Puerto Montt  in Cile, CAMPER la barca guidata da Chris Nicholson continua la sua progressione a circa 13 nodi malgrado condizioni non ideali con vento forte, con raffiche a 40 nodi, e mare molto formato che complica il compito del team di cercare di navigare in sicurezza, preservando lo scafo danneggiato. Sempre in quinta posizione, Abu Dhabi si trova a 1.448 miglia dai leader.

Quando si è entrati nel dodicesimo giorno di regata, i leader si trovano a poco più di 2.279 miglia dal traguardo. Al rilevamento delle ore 15 (italiane) il francese Groupama 4 guida con un vantaggio di 52,3 miglia su PUMA, terzo è Telefónica a 379,1 miglia dai leader, mentre gli ispano/neozelandesi di CAMPER, ancora in regata ma in rotta per il Cile, accusano un distacco di 1.236,8 miglia. Quinto rimane Abu Dhabi a 1.447,8 miglia.

Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (15 ora italiana) del 29 marzo 2012:

1. Groupama sailing team 2.279,3 miglia da Itajaí
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +52,3¨
3. Team Telefónica, +379,1¨
4. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +1.236,8
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +1.447,8
6. Team Sanya, Ritirato dalla quinta tappa

Foto: Y. Riou