ADRIA FERRIES ORCi WORLD CHAMPIONSHIP: LA LUNGA CAMBIA LE GERARCHIE

Portata a termine dai più veloci in una ventina di ore e dai più lenti ai limiti del tempo massimo, la prova offshore dell’Adria Ferries ORCi World Championship ha riservato ai protagonisti dell’evento organizzato da Marina Dorica condizioni meteo decisamente variegate.

Partiti in regime di brezza leggera, gli equipaggi hanno dovuto fare i conti con l’estrema variabilità della situazione meteo, passata dalla bonaccia delle ore serali ai temporali che hanno caratterizzato le prime ore del mattino, e con una corrente impetuosa da nord, attenuatasi solo in tarda serata.

Condizioni difficili, che hanno messo a dura prova la tenuta e la concentrazione dei team, chiamati a numerosi cambi vele e a continui cambi di assetto.

Lunga 130 miglia per il gruppo A e poco più di 80 per il gruppo B, la regata offshore ha avuto gli estremi posizionati in corrispondenza di Civitanova e Senigallia – diversi sono stati i passaggi davanti ad Ancona nell’ambito di un “circuito” che ha unito il capoluogo marchigiano con Numana  – e ha assegnato due risultati validi ai fini della classifica generale: il primo basato sul tempo impiegato tra il via e il cancello obbligatorio posizionato in corrispondenza di Numana, il secondo calcolato sul tempo impiegato per coprire l’intero percorso.

Gruppo A
Piccola sorpresa nel gruppo A dove al successo ottenuto dal Cookson 50 Calispo 4 di Piero Paniccia nella parte iniziale della prova è seguita l’affermazione del Grand Soleil 56 Race Marina Kastela. L’equipaggio marchigiano e quello croato si sono scambiati le rispettive piazze, chiudendo la lunga con un primo e un secondo ciascuno.

Risultati che hanno proiettato Calipso 4 al comando della classifica generale con quattro punti di vantaggio su Enfant Terrible-Audi Domina di Alberto Rossi e del tattico Michele Paoletti, quinto e terzo nonostante un fulmine che alle prime luci dell’alba ha messo fuori uso parte dell’elettronica di bordo. La terza piazza, a due lunghezze dal TP52 del team due volte campione del mondo ORC International, è al momento occupata da Aniene del timoniere Guillermo Parada e del tattico Lorenzo Bressani.

Lo scafo portacolori del Circolo Canottieri Aniene è incalzato da Hurakan di Marco Serafini, vincitore in tempo reale della lunga e due volte quarto in compensato. La top five è completata dal citato Marina Kastela, sul cui bilancio complessivo grava il dodicesimo ottenuto nella prova disputata lunedì.

Gruppo B
A giungere per primi sul traguardo posizionato davanti all’ingresso di Marina Dorica sono stati i piccoli del gruppo B, impegnati su un percorso più breve. A cogliere il successo in tempo reale sono stati i campioni uscenti di Scugnizza, guidati dalle chiamate del bronzo olimpico portoghese Hugo Rocha. Terzi nella prima parte della regata, in seguito alla correzione dei tempi gli uomini di Vincenzo De Blasio hanno collezionato un secondo, sopravanzati da Low Noise di Giuseppe Giuffré, al momento leader incontrastato della classifica provvisoria davanti al citato Scugnizza e a Uka Uka Racing di Lorenzo Santini, che ha raccolto un dodicesimo e un sesto.

Nella parte alta della classifica si sono confermati il Grand Soleil 37 Minox, che si affida all’esperienza dell’olimpionico Francesco Ivaldi, e il Grand Soleil 40 Race Alvarosky, armato dal presidente UVAI Francesco Siculiana.

Giornata da incorniciare per i locals di Jasmine Moroni&Partners: l’equipaggio di Paolo Zoppi ha messo in cascina un quinto e un terzo che lo hanno promosso al sesto posto della classifica provvisoria.

Il programma di domani
Le regate valide per l’Adria Ferries ORCi World Championship riprenderanno domani con lo svolgimento di regate sulle boe. E’ intenzione del Comitato di Regata dare inizio alle procedure di partenza verso le ore 12: tutto dipenderà dalle condizioni meteo, che al momento in cui scriviamo si annunciano favorevoli.

Hanno detto
Daniele Cassinari, stratega di Enfant Terrible-Audi Domina (gruppo A): “E’ stata una regata particolarmente estenuante: nella prima parte abbiamo dovuto fare i conti con la bonaccia, poi, dalla boa di Civitanova in avanti, è entrato un po’ di vento a abbiamo iniziato a camminare bene. Certo, ci sono state diverse ripartenze dovute al momentaneo ritirarsi della brezza, ma nel complesso siamo riusciti a navigare veloci. Guardando ai risultati siamo un po’ dispiaciuti, perché approcciando la boa di Civitanova abbiamo deciso di spingerci a terra e abbiamo perso tanto, compromettendo il parziale del primo tratto. Durante la risalita, invece, siamo riusciti a ritrovare il passo e abbiamo iniziato una grande rimonta, continuata anche nel corso della mattinata, quando ci siamo buttati senza esitazione in un groppo. Una scelta che ci ha premiato, ma che al tempo stessa ci è costata la stazione meteo di testa d’albero, messa fuori uso da un fulmine”.

Sandro Montefusco, tattico di Calypso 4 (gruppo A): “E’ stata piuttosto difficile. Nonostante la partenza in bonaccia siamo riusciti ad allungarci sulla flotta nel primo lato di poppa. Abbiamo camminato bene e prendendo il vento tra i primi siamo riusciti a mantenere il vantaggio controllando Aniene e Kastela. A Numana, però, eravamo tutti insieme. Nel corso della notte, sfruttando al meglio i groppi, abbiamo rimesso tra noi e la flotta quella distanza di sicurezza che ci ha portato ad attraversare l’arrivo nel gruppo di testa”.

Alessandro Maria Rinaldi, armatore di Aniene: “Abbiamo avuto un’anteprima del Fastnet, passando attraverso le quattro stagioni: caldo e mancanza di vento alla partenza, freddo con oltre 30 nodi e pioggia battente nella notte. E’ stata una regata dove la tattica ha giocato un ruolo fondamentale, portandoci più volte in vantaggio e quindi di nuovo tutti raggruppati. Sulla linea di arrivo a Marina Dorica, almeno noi più grandi, siamo arrivati tutti in una manciata di minuti”.

Alessandro Siviero, prodiere di Low Noise (gruppo B): “E’ stata una prova bella e molto impegnativa, caratterizzata dal continuo mutare del meteo: non ho tenuto il conto, ma credo di aver gestito almeno venti cambi di vele. Un lavoro che non avrei potuto portare a termine senza l’aiuto dell’equipaggio: Lorenzo Bodini e Duccio Colombi sono stati straordinari nell’anticipare le variazioni della brezza e gli altri ragazzi hanno contribuito in modo determinante alla buona riuscita delle manovre. Regate come questa esaltano la vela come sport di squadra”.