Il racconto del Trofeo Challenge Antonio Pennetti

24 ore, 16 minuti e 10 secondi: tanto basta per raggiungere Dubrovnik da Trani, sospinti dal vento. Tanto basta a un velista per partecipare a una regata internazionale d’altura tra le più affascinanti e prestigiose. Tanto è bastato a Rubens, il First 34 di Riccardo Rosati, e Almalibre, Bavaria 35 cr. dell’armatore Adolfo Cavallo, per accedere all’Albo d’Oro del decimo Trofeo Challenge Antonio Pennetti.

24 ore, 16 minuti e 10 secondi però non bastano per conoscere il mare, per capire che “proprio quando sei in mare aperto, nel momento in cui il sole lascia spazio alla notte, alla luna, alle stelle, e ti saluta immergendosi nel mare, è li che capisci che hai tutto e che non ti serve altro per sentirti libero”. 24 ore, 16 minuti e 10 secondi sono un sogno che arriva da lontano, quando 10 anni fa Ludovico Pennetti ha creato questo evento per lodare la memoria di un uomo, Antonio Pennetti, “che ha sempre rispettato il mare e pertanto ha beneficiato di tutti gli insegnamenti umani che il mare trasmette”.

Oggi, solo grazie alla passione e determinazione di questi uomini è stato possibile rivedere le coste della Croazia, per la decima volta, all’alba, dal mare. Afferma Ludovico Pennetti: “in tutto questo percorso mi corre l’obbligo di ringraziare la disponibilità della Lega Navale di Trani che sin dal primo momento è stata al mio fianco. Altresì un sincero e grato abbraccio ai miei fratelli, a tutti i regatanti che in questi anni hanno preso parte, alla stampa che ci segue sempre con interesse e a tutti coloro che hanno creduto e crederanno in questo sogno”.

24 ore, 16 minuti e 10 secondi sono tutti raccontati dalle foto di Antonella Battista che ha avuto l’onore e il privilegio di seguire da vicino la regata e immortalarne i momenti salienti. “Potrei sembrarvi di parte perché ho avuto il piacere di essere a bordo con la persona che è l’embrione di questa manifestazione e quindi probabilmente ho vissuto appieno le emozioni di questa regata e del suo significato. Infatti, più che di regata, parlerei di un viaggio di emozioni, uniti da un amore in comune che è il mare e la vela.

I miei occhi continuano ad essere sazi di quello che hanno potuto vedere per tutta la navigazione ed è proprio nel momento in cui pensi che la notte ti stia dando la buonanotte, capisci che con un cielo stellato e il silenzio che sprofonda sempre di più nell’abisso, non puoi andare a dormire ma devi aspettare l’alba che sorge sulle meravigliose coste croate. Ritengo, per la mia esperienza in mare, che questa sia una delle tratte più affascinanti per navigare.

Ringrazio Ludovico per aver creduto in me fin dal primo momento, pur non conoscendomi, dandomi totale fiducia, offrendomi l’opportunità di seguire questa meravigliosa regata. Ringrazio anche il resto dell’equipaggio, perché ognuno, con la sua esperienza ha lasciato un ricordo nella mia mente. Ringrazio il nostro cuoco a bordo per aver reso la navigazione squisita con le sue belle decorazioni e piatti prelibati.

Ogni viaggio ed ogni persona nuova che incontri ti lascia qualcosa di diverso, c’è chi ti regala emozioni, chi ti regala un sorriso e ti fa star bene, chi ti regala esperienze, ed io posso solo ritenermi fortunata per averle incontrate, perché non è stata solo una regata, ma credo che il Trofeo Pennetti rispetti pienamente le promesse fatte e lo spirito di questa manifestazione”. Insomma, 24 ore, 16 minuti e 10 secondi per cui vale la pena di vivere.
Foto: Antonella Battista