Azzurra: la genesi del successo secondo North Sails

CASCAIS – In un settore che ha visto l’America’s Cup muovere verso la monotipia, rinunciando di fatto alle prerogative di culla dello sviluppo in ambito velico, il confronto tra progettisti, boat builder, sail designer e, più in generale, tra i pionieri dell’innovazione si è da un paio di stagioni spostato tra le boe dei TP52.

Va da sé che ogni successo ottenuto nella classe rimarchi l’efficienza di alcune scelte rispetto ad altre, siano esse relative al progetto, al tuning e alla scelta dei materiali.

Ecco perché North Sails ha di che essere fortemente orgogliosa per la doppia affermazione ottenuta dal team Azzurra, vincitore lo scorso luglio del Mondiale TP52 e, pochi giorni fa, delle 52 Super Series, giunte a conclusione dopo cinque tappe, l’ultima delle quali disputata a Cascais. Straordinaria conclusione di una stagione iniziata con l’affermazione ottenuta dall’equipaggio portacolori dello Yacht Club Costa Smeralda a Palma Vela, grande classica di ogni primavera mediterranea.

“Pare scontato, ma mai come in questo caso si è trattato di una vittoria di squadra: quando il livello della sfida è così alto, è indispensabile che tutti, nel team, sappiano rendersi indipendenti e si muovano in autonomia nel proprio settore, condividendo con il resto del gruppo progressi, intuizioni e perplessità.

Con Azzurra è successo tutto con grande naturalezza ed è per questo che lo ritengo uno dei successi più importanti della mia carriera e sono davvero contento di averlo vissuto al fianco di Giovanni Cassinari e Marchino Capitani, due grandi professionisti con i quali ho condiviso buona parte delle ultime stagioni” spiega Vasco Vascotto, tattico e colonna portante dello scafo progettato dallo Studio Botin, e costruito da King Marine, per la famiglia Roemmers.

Il talento triestino entra poi nello specifico, sottolineando che grazie al lavoro del team North Sails “…siamo stati competitivi sin dai primi bordi e questo non era affatto scontato se si considera che Azzurra è frutto di un progetto nuovo. Certo, contare su una barca di ultima generazione rappresenta un privilegio, ma va sottolinato che non siamo stati l’unico team presente al via della stagione con uno scafo fresco di varo e che, aspetto forse più importante, il progetto della nostra barca era condiviso con team come Quantum Racing, Alegre e Bronenosec”.

A indicare quali sono state le sfide più impegnative della stagione è Marchino Capitani, performance coach di Azzurra e componente il team di sail designer North Sails coordinato da Juan Garay, già responsabile del progetto vele di +39 Challenge durante la 32ma America’s Cup: “Il lavoro che siamo chiamati a svolgere nell’ambito della classe TP52 è senza dubbio molto affascinante e rappresenta una vera e propria sfida che si rinnova di stagione in stagione.

Quest’anno con l’introduzione di alcune novità regolamentari, come l’aumento delle catene della randa e l’inserimento del deflettore nell’albero, e il varo della barca nuova siamo dovuti ripartire quasi da zero, sviluppando un aero package molto diverso rispetto al passato. In tal senso sono state fondamentali le indicazioni giunte da Vasco e dal performance team nel corso dei numerosi meeting svolti a margine di ogni giorno di regata e allenamento.

In fatto di materiali la scelta è ricaduta sul 3Di RAW 870 che per caratteristiche meccaniche e affidabilità ha ampiamente dimostrato di non temere rivali sul mercato attuale. Oltre a rande e fiocchi abbiamo sviluppato nuove vele da portanti sfruttando i software messi a nostra disposizione da North Sails: una suite che ha confermato notevoli potenzialità specie per quanto riguarda la galleria del vento virtuale”.

“A darci una spinta in più sono stati i riscontri derivati dal primo gioco di vele sviluppato per la barca: sin dalle primissime uscite abbiamo avuto ottimi feedback circa le nostre intuizioni e da quel momento il lavoro ha seguito una strada piuttosto definita. Non sono mancati alcuni piccoli passi indietro, ma sono aspetti normali quando ti muovi in un ambiente inesplorato alla ricerca della performance senza compromessi” aggiunge Giovanni Cassinari, randista e componente il sail design team di Azzurra e di altre realtà vincenti griffate North Sails.