Unione Europea: al vaglio le tipologie di finanziamento per porti e aeroporti

BRUXELLES – La Commissione Europea si sta muovendo per agevolare l’utilizzo di alcune tipologie di finanziamento pubblico destinate a porti ed aeroporti, riducendo al minimo la cosiddetta fase di controllo: è questa la novità emergente dalla recente bozza contenente alcune modifiche alla disciplina di settore, prevista dal Regolamento UE n. 651/2014. L’attuale bozza è adesso al centro di una consultazione online – aperta sino al 30 maggio prossimo – che mira a raccogliere pareri e proposte dei vari portatori d’interesse: un’altra consultazione sarà prevista in autunno prima di procedere definitivamente all’adozione delle modifiche legislative.

Come ha già avuto modo di sottolineare il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, “porti ed aeroporti sono infrastrutture chiave per la crescita economica e lo sviluppo regionale. La nostra proposta punta a facilitare investimenti pubblici privi di problemi in porti e aeroporti, esentandoli dall’esame nell’ambito delle regole sugli aiuti di Stato”. Proprio alla luce delle tematiche affrontate, la Vestager confida nell’interesse attivo di tutti quei portatori d’interesse – autorità pubbliche, privati, imprese et similia – nella contingente fase di consultazione.
Gli orientamenti che verranno fuori dalla prima tornata di consultazione saranno decisivi per la stesura di un ulteriore bozza di proposta che verrà sottoposta a consultazione in autunno. Fra le misure allo studio dell’esecutivo Ue, riferisce la stessa Commissione europea, anche quella di facilitare ulteriori aumenti delle fasce di esenzione per gli investimenti nel settore della cultura, visti i limitati effetti negativi in termini di concorrenza nel mercato unico.

Sin dal 2012 la Commissione Europea ha avviato una fase c.d. di modernizzazione degli aiuti di stato – definita SAM – con la quale si è riconosciuto il ruolo che tali aiuti possono rivestire nell’affrontare la crisi nonché nel raggiungere gli obiettivi previsti dalla strategia Europa 2020.

La tendenza generale è quella di ridurre e concentrare il controllo ex ante della Commissioni solo su quei casi che presentano il maggior impatto sul mercato interno. Grazie all’avvio di questa fase si è intervenuto su settori altamente sensibili quali l’estensione della banda larga, gli investimenti per il finanziamento del rischio, il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà, il sostegno al settore ittico e dell’acquacoltura.

 

Stefano Carbonara