Cina estende la Convenzione IMO sulle acque di zavorra alla regione di Hong Kong

Hong Kong. La Convenzione sula gestione delle acque di zavorra (BWMC) – importante trattato internazionale che aiuta a prevenire la diffusione di specie acquatiche potenzialmente invasive da parte delle navi – ha finalmente raggiunto il 90% della stazza mercantile mondiale. La notizia ha fatto il giro del mondo, dopo che la Cina ha esteso l’applicazione della convenzione alla Regione di Hong Kong. La Cina ha notificato all’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) l’estensione della Ballast Water Management Convention (BWMC) alla Regione Amministrativa speciale di Hong Kong, con decorrenza 13 agosto 2020.

Le navi battenti bandiera di Hong Kong, Cina – la quarta amministrazione di bandiera più grande al mondo per tonnellaggio marittimo – dovranno ora applicare i requisiti della convenzione internazionale. La Ballast Water Management è una convenzione internazionale IMO per il controllo della gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti, adottata nell’ambito di una Conferenza diplomatica nel 2004, e divenuta efficace a partire dall’8 Settembre 2017. L’acqua di zavorra, com’è noto, è un elemento imprescindibile per la navigazione, dando alla nave assetto e stabilità.

Nel particolare, la convenzione serve per minimizzare e da ultimo eliminare la trasmigrazione, per il tramite delle stesse acque di zavorra, di microrganismi acquatici nocivi e patogeni da una zona all’altra del globo, fenomeno che danneggia l’ambiente, la salute umana, la biodiversità e le diverse industrie coinvolte (pesca, agricoltura, turismo). Con l’entrata in vigore della BWM, le navi dovranno sottoporre l’acqua di zavorra, imbarcata durante ciascun viaggio, ai processi meccanici, fisici, chimici, biologici, singolarmente o congiuntamente, approvati dalla normativa, quali a es. trattamenti a base UV, ozono, ipoclorito di sodio, gas inerte o semplicemente riflusso.

Il trattato internazionale ora ha 83 firmatari, che rappresentano il 90,98% della stazza lorda della totalità dello shipping mondiale. Lo scorso anno sono anche entrati in vigore gli emendamenti di BWMC che formalizzano il programma di attuazione per il passaggio dallo standard D-1 a quel D – 2; cioè l’applicazione di protocolli per prelevare i campioni d’acqua di zavorra secondo Ballast Water Treatment System, al fine di garantire che gli organismi vitali non siano rilasciati in nuove aree marittime. Ricordiamo che le navi soggette alla disciplina BWM dovranno avere a bordo i seguenti documenti:

1. “Ballast Water Management Plan” approvato dall’Amministrazione di bandiera, con l’indicazione delle procedure di sicurezza e azioni necessarie per rispettare gli standards imposti dalla Convenzione;

2. “Ballast Water Record Book” per registrare ogni operazione di gestione dell’acqua di zavorra;

3. “International Ballast Water Management Certificate” per navi dai 400 GT in poi ed escluse piattaforme galleggianti, FSUs (Floating Storage Units) e FPSOs (Floating Production Storage and Offloading Units), certificato con 5 anni di validità e soggetto a visite di rinnovo annuali e periodiche.

Abele Carruezzo