Succede anche questo a bordo delle navi…

Port Louis. Si sono avvicinati alla costa per cercare di sentire un miglior segnale di wi-fi! Non è possibile quello che è successo, il mese scorso alla bulkcarrier giapponese “ Wakashio”, battente bandiera panamense, che si sia arenata al largo delle Mauritius con lo sversamento in mare di olio combustibile. I periti incaricati per indagare sulle cause dell’incaglio sono convinti che il cambio di rotta della nave sia stato determinato dalla necessità di cercare un miglior segnale internet per permettere ai membri dell’equipaggio di comunicare con le proprie famiglie; in più a bordo si stava festeggiando il compleanno di un marittimo e il comandante della nave è stato a dir poco superficiale e inadeguato.

L’arenamento della portarinfuse giapponese sulla costa corallina, in una zona protetta dall’Unesco, è stato violento e continuo al punto da generare fortissime torsioni allo scafo con conseguente rottura dello stesso e relativo disastro ambientale con 1.000 le tonnellate di carburante in mare. Dai dati dell’ECDIS (Electronic Chart Display and Information System) non si evince nessuna azione per correggere la rotta ed evitare la situazione divenuta pericolosa e irreparabile poi; questo significa che il comandante, il direttore di macchina e primo ufficiale, presenti in plancia, non erano propensi a espletare una guardia efficiente alla navigazione, ma intenti ad altro.

Non ci stancheremo mai di affermare l’importanza di un’istruzione nautica adeguata, (in Italia speriamo che si ritorni a una vera valorizzazione degli Istituti Nautici), di una formazione professionale marittima di eccellenza e di finirla con il tutto on-line che ci rende ebeti e succubi di un computer, di un i-phone e dominati dal “fascio – internet”. Viviamo in un mondo wi-fi “Wireless Fidelity“ e tutti lo sperimentiamo in ogni momento con vari accessori, anzi personal utility. La tecnologia e la sua evoluzione vanno rispettate e soprattutto studiata: la mancanza di una supervisione e monitoraggio dei sistemi di navigazione, la distrazione nell’espletare una guardia sicura in plancia, può generare quel piccolo error chain che porta ad un disastro. E gli incagli in quest’ultimo periodo sono aumentati.

 

Abele Carruezzo