Borsa e mercato della Nautica

Nel tirare le fila di una conclusione, anche se approssimata, sugli interventi di esperti, nei vari convegni tecnici che si sono tenuti presso il Salone Nautico di Puglia, oltre all’ottimismo che il settore della nautica emana, bisogna abbandonare le illusioni quando si parla di mercato della nautica, soprattutto fra gli addetti ai lavori. Il rapporto che oggi esiste tra la Borsa ed il mercato della nautica da diporto diventa sempre più stringente per le piccole e medie imprese che desiderano innovarsi non solo nei materiali, ma anche nelle conoscenze finanziarie intese non solo come “Knowledge”. Per ottenere risultati soddisfacenti, gli investitori e le imprese italiane devono riappropriarsi della cultura finanziaria per comprendere le potenzialità tutte del mercato della nautica da diporto. Anni fa, in Gran Bretagna, questo problema è stato affrontato invitando le piccole imprese a quotarsi in Borsa, ottenendo importanti successi. In effetti, le imprese hanno bisogno di un ambiente finanziario operativo ideale per il proprio sviluppo; per gli esperti finanziari occorre sperimentare quell’ ecosistema inglese trasferendolo alle piccole e medie imprese del settore della nautica italiana. Infatti, il nostro Paese ha una notevole forza di pmi che sono il vero motore economico della nazione: quel tipo di cultura finanziaria è la vera sfida; coinvolgere la Borsa  a mettere in piedi ogni iniziativa per far maturare tale cultura, per fare rivolgere i risparmi degli italiani verso le imprese piccole e medie italiane. Nell’ambito del comparto nautico ci sono state risposte diverse alla crisi; i settori che dipendevano dal leasing sono andati particolarmente male; le imbarcazioni di dimensione limitata, invece, sotto i 10 metri, hanno subito meno. La nautica è sicuramente un settore in cui vi è necessità di orientare e riposizionare la clientela; fino a ieri si compravano imbarcazioni anche impegnative, facendo pesantemente leva sul leasing; oggi,  probabilmente avverrà meno. Per cui ben vengano distretti territoriali del settore, consorzi fra imprese, poli di eccellenza, ma per incidere sul mercato complesso della nautica ed  in continua evoluzione occorrono reti d’imprese e reti più allungate, abbandonando i localismi; ci si aspetta  delle razionalizzazioni fra imprese e degli accorpamenti di soggetti più deboli, magari mantenendo le dovute autonomie. Ritornando al discorso finanziario, poche imprese nautiche hanno seguito la strada della quotazione in Borsa: il caso Ferretti anche se dimostra “positività” nel disporre di liquidità raccolta dalla quotazione, non si evince un grande entusiasmo. Iniziative di Borsa Italiana  specifiche per la nautica ve ne sono: la banca d’affari partenopea Pentar con il suo Osservatorio Nautica e Finanza ha dimostrato il panorama sull’andamento del mercato nautico e delle transazioni del settore, esaminandone le caratteristiche finanziarie. Secondo la ricerca, condotta, nella maggior parte, nei cantieri ed in diverse aziende del comparto accessori, la produzione italiana è cresciuta, ma con un trend minore rispetto alle stagioni passate; una quota forte, della crescita, appartiene alle esportazioni, mentre sono diminuite le importazioni, a testimonianza che la nautica italiana è ancora molto competitiva rispetto a quella degli altri paesi. Le percentuali economico-patrimoniali scendono, mentre è cresciuto l’indebitamento delle aziende e qualche magazzino rimane pieno con merce non venduta. A proposito di affari, Maurizio Romiti e la sua banca Pentar si sono trasferiti a Milano a causa di poche occasioni di investimento nel Mezzogiorno. Per il nostro Paese, pur essendo protagonista sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi e a livello globale, è opportuno supportare il settore della nautica, risolvendo il forte deficit infrastrutturale, soprattutto in alcune zone dell’Italia., se vogliamo fare anche turismo nautico. Anche se una piccola società, un cantiere piccolo e ben organizzato, potrebbero temere la tipica oscillazione della Borsa, preferendo altre forme di finanziamento più tradizionali, per quotarsi in Borsa occorre motivazione, ambizione, trasparenza e che si sia in grado di sviluppare un piano industriale chiaro. Il mercato ha bisogno di imprese pronte ad affrontare la competizione internazionale in modo professionale e coerente con le richieste dei clienti. Bisogna costruire vere imprese intorno alla realtà tecnica e stilistica della nautica che già esiste e rappresenta il patrimonio di questo settore.

Abele Carruezzo