Il discorso d’insediamento del neo presidente Haralambides a Brindisi

Hercules Haralambides

Ieri mattina, nel corso della prima riunione del Comitato portuale, il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi Hercules Haralambides ha esposto, in un discorso che riportiamo integralmente, le future linee di sviluppo dello scalo pugliese.

Dalla questione rigassificatore, fino ai processi di internazionalizzazione necessari al rilancio, il professore greco ha affrontato ogni argomento assicurando piena disponibilità ad ascoltare anche le esigenze dei cittadini.

“Un caloroso benvenuto al primo incontro del Comitato Portuale sotto la mia Presidenza. Sono sicuro che l’importante lavoro che ci aspetta sarà svolto costruttivamente nello spirito di grande collaborazione per il miglioramento e la crescita del nostro Porto e della nostra città.

Un ringraziamento speciale e caloroso al mio predecessore Presidente Giuseppe Giurgola per tutto ciò che ha fatto negli ultimi anni.
Immagino, data la mia recente nomina, che siate desiderosi di sapere cosa penso del Porto e quali sono le mie priorità per il futuro. I punti  che mi appresto a sviluppare, certamente non esaurienti, servono a soddisfare questa vostra giusta aspettativa.

 

Dipartimento Portuale –  Ricerca , Marketing e Comunicazione

Attualmente non esiste all’interno dell’Autorità Portuale un simile Dipartimento. Ci si aspetta  che il Porto attragga più “business”, più navi, più passeggeri e più attività di crociera e ricreative.

Nel Porto  di Brindisi, finora, si è data importanza a ciò che il porto può offrire, trascurando ciò che i potenziali “clienti” vogliono comprare. Si è guardato allo sviluppo delle infrastrutture, piuttosto che ai mercati, all’utenza ed allo sviluppo di nuove economie.

Tuttavia, le infrastrutture si realizzano lentamente ed occorre cambiare il metodo di rilascio delle concessioni perché queste risultino assolutamente congruenti con la nostra visione del porto e con le priorità di sviluppo dello stesso.

Siamo in grado di fornire i servizi tecnici, compresa la security, ma è da segnalare che il disagio dei passeggeri, se guardiamo agli altri porti, è purtroppo  notevole. Abbiamo bisogno di decidere dell’orientamento economico del nostro Porto.

Siamo un Porto multifunzionale, e pertanto è necessario stabilire come le diverse attività, potenzialmente in conflitto, possano essere bilanciate ed armonizzate tra di loro. Ad esempio, si movimentano sia carbone che passeggeri. E questo potrebbe creare una percezione negativa nei potenziali viaggiatori al momento di scegliere Brindisi come destinazione crocieristica o da diporto.

È necessario capire se la vicinanza del Rigassificatore ai passeggeri possa creare una percezione negativa del Porto. Le esperienze internazionali, possono essere utili in proposito. Approfondiremo l’argomento e verificheremo se esistono esperienze documentate riguardanti i possibili rischi dell’impianto e l’eventuale impatto negativo  che potrebbe scoraggiare i passeggeri nello scegliere Brindisi come destinazione delle proprie vacanze.

Molto spesso la risoluzione delle diverse problematiche è il risultato di un marketing riuscito. Ad esempio, nel nostro sito web si pubblicizza la multifunzionalità del nostro porto. Ma a che scopo? Chi potrebbe avere interesse a ricevere questo tipo di informazioni? Nel Porto di Brindisi si importerà sempre carbone e si esporteranno sempre ceneri; ma qual è l’utilità di una simile pubblicità per un passeggero di una nave da crociera?

Si deve, invece, dare risalto al fatto che Tom Hanks ha visitato Brindisi, alla qualità delle nuove navi traghetto che faranno scalo al seno di Levante, alla bellezza del Salento, alla quantità di possibili escursioni turistiche giornaliere, e così via.

Rotterdam, ad esempio, è uno dei più grandi porti del Mondo, soprattutto per la movimentazione di rinfuse come carbone, minerale di ferro e petrolio. Tuttavia, se si guarda il suo sito web, non è facile trovare riferimenti a queste attività.

Al contrario si legge che Rotterdam è un grande Porto perché investe nella ricerca e nella logistica, e di certo, non perché movimenta rinfuse. Un porto dovrebbe vendere ai suoi clienti ciò in cui eccelle; dovrebbe pubblicizzare il proprio vantaggio competitivo.

Internazionalizzazione

Quando si parla di business crociere, occorre considerare il “name appeal”. Purtroppo, a differenza di altri luoghi come Venezia e Roma, Brindisi non ha un grande “name appeal”. Ciò che invece  ha un “name  appeal” è la bellezza del Sud Italia ed è questo che Brindisi dovrebbe vendere, insieme alla sua posizione geografica di porta di ingresso al Meridione.

Per far ciò, sarà necessario intraprendere un duro lavoro, insieme al Comune ed alla Provincia, per sviluppare una strategia turistica comune. L’Autorità Portuale intende avviare numerose iniziative al riguardo: a breve sarà lanciato il nostro nuovo sito web; una volta l’anno verrà organizzato il “port day”; si organizzeranno, insieme al Comune, una serie di importanti conferenze con interventi di personalità di fama mondiale per discutere delle problematiche riguardanti la gestione Portuale.

Il personale dell’Autorità Portuale sarà coinvolto in prima persona a tali conferenze. Sarà inoltre auspicabile una partecipazione attiva ed entusiasta della comunità imprenditoriale. Abbiamo  bisogno di creare una “comunità portuale” forte, coesa ed entusiasta.

Un Porto “passenger-friendly”

Una delle prime problematiche che occorre affrontare riguarda il miglioramento dei servizi diretti ai passeggeri. La movimentazione dei passeggeri, fuori e dentro il porto, così come avviene oggi, non è passenger – friendly, “a misura di passeggero”.

I disagi subiti sono notevoli se paragonati ad altri porti, in particolare a quello di Bari. Un passeggero insoddisfatto non ritornerà mai a Brindisi, sceglierà un’altra destinazione. Per sempre. Non è accettabile vedere i turisti dormire sotto il sole in piazza Vittorio Emanuele aspettando l’imbarco.

O vederli camminare per un chilometro trasportando i bagagli perché non c’è un autobus disponibile collegato con il terminal, o perché il taxi è troppo costoso, o, ancora, perché non c’è un deposito bagagli che consenta di  fare una passeggiata e, volendo, pranzare in città. Sono piccoli interventi che potrebbero avere un forte impatto sui nostri potenziali “clienti”. Se non ci prenderemo cura di loro, loro non si cureranno di noi.

Conosco le difficoltà relative al controllo dei passeggeri e dei bagagli, al check-in, alla sicurezza, alla dogana ed ai controlli per l’immigrazione. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché la prossima estate il tempo medio delle procedure di imbarco e sbarco dei passeggeri, sia ridotto al massimo e scenda al di sotto di quello di Bari.

In tempi strettissimi due azioni saranno intraprese: saranno distribuiti regolarmente questionari sul livello di gradimento dei passeggeri; sarà creata una nuova pagina di facebook dove i turisti, i cittadini e tutti gli utenti avranno l’opportunità di commentare e di esprimere le proprie considerazioni sulle problematiche riguardanti il Porto.

Business crocieristico e terminal diga Punta Riso

Questa è la mia priorità maggiore e la perseguirò instancabilmente insieme alle Istituzioni. Il potenziale di Brindisi è enorme e ci sono le condizioni per integrare il nostro porto nella rete crocieristica mediterranea dei maggiori operatori. Abbiamo già indicazioni da parte di operatori crocieristici mondiali, che hanno espresso il loro interesse a sviluppare un business turistico e crocieristico a Brindisi.

Propongono Brindisi come un possibile Hub crocieristico internazionale. Infatti, non c’è nessun altro porto che abbia così vicino un aeroporto internazionale. Vogliamo iniziare al più presto un dialogo con Aeroporti di Puglia e con i suoi vettori attuali e futuri allo scopo di verificare le opportunità per uno sviluppo congiunto del traffico aerocrocieristico. Non da ultimo, la liberalizzazione del business crocieristico in Grecia ci fornirà delle nuove opportunità, senza trascurare naturalmente altre destinazioni come la Turchia, Israele, l’Albania e l’Egitto.

Il Porto Interno

La città e i suoi cittadini, e non solo gli utenti del Porto, dovrebbero trarre beneficio dai traffici portuali. Il successo di un porto si misura dalle ricadute occupazionali, dalle entrate prodotte e dal valore aggiunto. Per questa ragione è essenziale che le navi, da crociera o passeggeri, ormeggino nel porto interno. Purchè siano navi di alto livello con passeggeri ad alto reddito desiderosi di spendere il proprio denaro in città.

In nessun altro luogo al mondo ho potuto vedere un lungomare così bello come quello di Brindisi. Il waterfront, con l’ormeggio quotidiano dei più lussuosi mega yacht, potrebbe trasformare Brindisi nella Monaco o Nizza del Sud Italia. Con qualche piccolo investimento, ad esempio, l’albergo Internazionale si potrebbe trasformare in uno degli “Hotel” più importanti del mondo.

Il lungomare dovrebbe essere pieno di ristoranti di prima categoria e di servizi di ristorazione di alta qualità aperti tutto l’anno.
Un porto interno, destinato all’ormeggio di navi da crociera e imbarcazioni da diporto lussuose, non può permettersi di offrire costruzioni improvvisate e temporanee: poche sedie su strutture precarie  o venditori ambulanti.

Rigassificatore

Si tratta di una decisione molto importante. La mia opinione personale e, se volete, la mia opinione scientifica, è positiva. Tuttavia, sono consapevole, dell’esistenza di una significativa opposizione al progetto. Vorrei, pertanto, che fosse esaminato molto attentamente per poi spiegarne le problematiche alla gente e a tutti gli utenti organizzando, nella nostra città, una conferenza internazionale sull’Energia nei primi mesi del prossimo anno.

Questi i principali punti da approfondire: la richiesta di energia, l’impatto ambientale, l’impatto economico sociale, l’incremento occupazionale e più in generale l’impatto sulla società. Per quanto riguarda il porto dobbiamo prendere in considerazione quale potrebbe essere il potenziale impatto del progetto sulla “percezione” dei passeggeri, particolarmente dei crocieristi.

L’esperienza internazionale è importante in questo campo. I potenziali crocieristi potrebbero essere influenzati negativamente dalla presenza del rigassificatore? Personalmente credo di no!

Staff

Cercare di fare tutto da soli è la ricetta per un risultato disastroso! Ed io non ho nessuna intenzione di commettere questo errore. Per questa ragione farò affidamento sulla mia risorsa più importante: il mio staff; lo staff esistente, il nuovo personale, così come tutti coloro possano rivestire un ruolo importante nel porto e che saranno considerati consiglieri del Presidente.

Sto già cercando figure di questo calibro. Persone che dimostrino una provata dedizione al benessere del porto e della nostra città. È, quindi, mia intenzione creare due gruppi di consulenza del Presidente: il primo dedicato alla crescita ed allo sviluppo strategico del porto; il secondo dedicato alla risoluzione delle problematiche portuali quotidiane che abbia lo scopo di migliorare l’efficienza operativa del nostro Porto.

Per la fine dell’anno spero di aver completato la valutazione dello staff dell’Autorità portuale. A tal fine sarà necessario valutare il talento, la capacità, le competenze, le abilità così come anche i problemi e le difficoltà. E, cosa essenziale, si dovrà valutare come le abilità e le competenze già presenti possano essere utilizzate nell’ottica di un nuovo orientamento del Porto alla domanda, ai clienti ed al mercato internazionale.

Abbiamo bisogno di capire in quale modo ridefinire gli incarichi del personale esistente, se possibile, o reclutare nuove figure professionali, se necessario, per meglio rispondere alla nuova strategia del porto, che è una strategia di efficienza, crescita a misura di utente e sviluppo di nuove attività imprenditoriali.

Conclusioni

Per quanto mi riguarda io sono qui per aiutare in maniera leale ed equilibrata chiunque abbia un interesse nel nostro porto e mi propongo di svolgere il mio ruolo in modo efficace, efficiente e con costante spirito di collaborazione, al fine di trovare  soluzione alle tante problematiche. Il mio numero è a disposizione di tutti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.

Sarà fatto tutto il possibile per facilitare le attività imprenditoriali portuali; tuttavia  all’inizio di questa nuova era del nostro porto e come atto di “buona volontà”, mi aspetto di vedere coloro che hanno posizioni debitorie nei confronti dell’Autorità Portuale, assolvere ai propri obblighi nel più breve tempo possibile, sempre con spirito di collaborazione.

I problemi del Porto sono molti e complessi. Quelli che si sono accumulati nel corso degli anni, certamente non potranno risolversi con l’arrivo di un nuovo Presidente. per questo motivo chiedo di essere pazienti e di darmi tempo, almeno fino alla fine dell’anno.
Sono stato sorpreso quando mi è stato presentato un enorme numero di “delibere” da firmare appena arrivato.

Sembra quasi che un gran numero di problemi abbiano atteso il mio arrivo! Ho fatto del mio meglio per informarmi il più possibile su tutte. Non posso dire di esserci riuscito in così breve tempo, perciò le presento al Comitato portuale”.