Porto di Bari: i lavori previsti a Marisabella

Riportiamo la relazione relativa all’inizio dei lavori del progetto previsto a Marisabella, nel porto di Bari, presentato stamattina presso l’Autorità portuale del Levante dal presidente Francesco Mariani.
Progetto dei lavori di completamento delle strutture portuali nell’area “Pizzoli-Marisabella” del Porto di Bari secondo le previsioni del piano regolatore portuale così articolato:

-lavori per la rimozione e lo stoccaggio di cassoni cellulari che ingombrano le aree demaniali marittime “Pizzoli-Marisabella”, interessate dai lavori di completamento (dragaggio e banchinamento);
-lavori residui da eseguire a causa della rescissione in danno del contratto originario;
-opere per il deflusso in mare delle acque pluviali cittadine che sfociano nell’ansa di Marisabella;
-sistema di trattamento delle acque meteoriche raccolte sui piazzali “Pizzoli-Marisabella”.

Importo complessivo dei lavori: € 58.305.196,00 di cui € 58.205.196,00 a base d’asta ed € 100.000,00 per oneri della sicurezza non soggetto a ribasso.

Committente: Provveditorato Interregionale alle 00.PP. per la Puglia e la Basilicata.

Impresa: R.T.I. tra GRANDI LAVORI FINCOSIT S.p.A. (Capogruppo mandataria) con sede in Roma, Piazza Fernando De Lucia n.60/65, e NUOVA CO.ED.MAR. S.r.l. (mandante) con sede in Chioggia (Ve) via Banchina F -Val Da Rio.

Importo Contratto:  € 42.258.046,34 di cui € 42.158.046,34 per lavori a corpo ed a misura, al netto del ribasso del 27,57%, ed € 100.000,00 per oneri inerenti l’attuazione del piano di sicurezza (non soggetti a ribasso).

Responsabile del Procedimento: Ing.Francesco Marziliano – Provveditorato Interreg.OO.PP. Puglia/Basilicata Sede di Bari.

Ufficio di Direzione dei lavori – Autorità Portuale di Bari:
-Direttore dei lavori: Ing.Mario Mega
-Direttore operativo e coordinatore della sicurezza in esecuzione: Ing.Paolo Iusco
-Ispettori di cantiere: Ing.Antonio Pantanella – Ing.Annunziata Attolico – Ing.Eugenio Pagnotta

Descrizione degli interventi di progetto

Gli interventi di completamento in progetto sono relativi a due principali tipologie di opere:
a) la colmata dell’ansa di Marisabella con ampliamento del Molo Pizzoli
b) opere correlate quali escavo dei fondali ed opere accessorie

Il completamento della colmata di Marisabella e ampliamento del Molo Pizzoli
Il riempimento dell’ansa di Marisabella si estende, a partire da ponente, dal terrapieno adiacente già realizzato (limitato da una scogliera non ormeggiabile in massi naturali coronati con un massiccio di contenimento in calcestruzzo), con un fronte mare di circa 700 m costituito da cassoni cellulari in c.a., allo stato attuale già collocati in situ, e profondità al piede di –12 metri sul l.m.m., fino a raggiungere a levante il molo Pizzoli, dove si realizzerà un ampliamento che determinerà uno sporgente trapezoidale in luogo dell’attuale molo, per uno sviluppo di banchine di circa 1000 m complessivi.
La Banchina di Ponente dell’ampliamento del Molo Pizzoli è realizzata a cassoni cellulari in c.a. con paramento antiriflettente e profondità al piede di –12 metri sul l.m.m.; le banchine ad Est e Nord sono invece del tipo a massi sovrapposti fino ad una profondità a filo banchina di –6 metri sul l.m.m.;
Complessivamente quindi, a lavori finiti, le opere di arginatura dei piazzali saranno caratterizzate da tre diversi tipi di paramento verticale: nel tratto di Ponente da una diga costruita con pietrame e scogli, per uno sviluppo complessivo di circa 900 metri; nel tratto centrale, in corrispondenza dello specchio acqueo dove sarà eseguito l’approfondimento dei fondali a quota –12 metri, da una banchina di riva costruita con l’impiego di cassoni cellulari in c.a. antiriflettenti di sviluppo complessivo pari a 700 metri circa; nella parte finale da una banchina, con struttura a massi sovrapposti in calcestruzzo completa di elemento superiore antirisacca, posizionata in modo ortogonale rispetto alla banchina di riva e lunga complessivamente 250 metri circa.
Si realizzeranno così nuovi ormeggi: lungo la nuova colmata di Marisabella, tenendo conto degli spazi di manovra, possibilità di accosto per una nave di 150 metri di lunghezza utile, con profondità all’ormeggio di –12,0 m; sul lato di ponente potranno accostare navi di circa 300 metri di lunghezza utile, con profondità all’ormeggio di 12,0 m; sul lato Nord, navi di 200 metri di lunghezza con profondità all’ormeggio di 6,0 m; sul lato di levante navi di 100 metri di lunghezza utile, con profondità all’ormeggio di 6,0 m.
Come sarà illustrato più avanti, per consentire l’ormeggio a tali nuove banchine è previsto l’approfondimento dei fondali del tratto di bacino compreso fra l’imboccatura del porto ed il molo Pizzoli (Banchina di Ponente) fino a –12 metri sul l.m.m. ed in corrispondenza della testata (Banchina Nord) e della Banchina di Levante fino a –6 metri sul l.m.m.

Gli interventi progettuali correlati

Opere di escavo
In un’area di circa 300.000 mq è prevista l’asportazione di circa 650.000 mc di materiale lapideo, costituito da rocce dure per oltre il 90% e rocce sciolte per il restante 10%. Tale materiale sarà utilizzato per colmare il terrapieno di Marisabella, ed integrato con un quantitativo di materiale di cava da approvvigionare di circa 100.000 mc.

L’ammasso roccioso, formato da calcari (micritici / dolomitici) con la presenza di qualche strato di argilla o di sabbia, è caratterizzato principalmente da discontinuità per stratificazione, per fratturazione e per fenomeni carsici. Gli studi geotecnici richiamati in progetto riferiscono che i fondali da escavare sono costituiti prevalentemente da materiale calcareo stratificato e quindi l’escavazione interesserà rocce dure, molto scadenti o scadenti e con resistenza molto bassa o bassa, salvo isole localizzate di calcari duri e compatti (banchi).
Verranno utilizzate draghe aspiranti-refluenti per movimentare i sedimenti marini e draghe attrezzate con disgregatore di elevata potenza per frantumare la roccia dei fondali.

Il sistema di deflusso delle acque piovane, superficiali e di falda, provenienti dalla città
L’obiettivo principale del progetto consiste nella realizzazione di un canale recettore, posto in fregio al lungomare, che riceva le acque provenienti dai collettori cittadini  assicurando il deflusso delle portate di progetto a superficie libera e con un idoneo franco.
Il canale è stato progettato in modo da consentire:
-il deflusso a mare delle acque meteoriche raccolte dalle pluviali cittadine che sfociano nell’ansa di Marisabella;
-il deflusso a mare di eventuali eccedenze delle acque di precipitazione (piogge con tempi di ritorno superiori a 50 anni, intasamento delle pluviali per difetto di manutenzione) che, in situazioni non ordinarie non sono convogliabili attraverso le condotte esistenti e ruscellano sulla superficie stradale in corrispondenza della depressione morfologica presente lungo l’antico alveo del Torrente Picone;
-il deflusso a mare della falda idrica, attraverso l’interfaccia naturale con il mare.
La scelta progettuale consiste, quindi, nel conservare gli sbocchi dei collettori esistenti là dove sono attualmente, in modo che il deflusso delle acque cittadine avvenga in un’apposita fascia di mare non colmata posta in fregio alla linea di costa, appositamente sistemata e collegata con il bacino portuale.
La circolazione idrica, necessaria per assicurare il ricambio, sarà ottenuta mettendo in comunicazione la predetta fascia (canale recettore) con lo specchio acqueo antistante la colmata mediante una serie di varchi (CUS, Brigata Regina, E. Fieramosca, Pizzoli.).
Il canale ricettore, a sezione trapezia, nel suo tracciato lungo la costa è fondato su roccia a quota –2 metri dal l.m.m.; funzionerà a pelo libero, con adeguato franco, e sarà tombato solamente in corrispondenza degli attraversamenti stradali. Esso si caratterizza per il fondo e sponde, soprattutto quelle verso terra, fortemente drenanti.
Con il sistema idraulico del canale recettore, progettato con materiali drenanti e ubicato in fregio alla linea di costa, la colmata di Marisabella risulta separata dal Lungomare, non interferendo con il regime idrogeologico del territorio urbano.
Si ribadisce pertanto che il sistema è stato adottato per rispondere a tre principali esigenze:
-fornire, in qualsiasi condizione di livello marino, una soluzione efficace allo sbocco dei collettori urbani esistenti, poiché il canale posto in fregio alla linea di costa ha capacità praticamente infinita, essendo adeguatamente collegato al mare aperto;
-configurare una disconnessione fra area urbana ed area portuale, quale misura di protezione anche per eventi meteorici straordinari;
-garantire la non interferenza delle opere di colmata con la falda idrica per cui è destituito da ogni fondamento il timore di allagamenti, per innalzamento della falda stessa, nei cantinati degli edifici ubicati nel territorio a monte dell’ansa di Marisabella, allagamenti causati da insufficiente capacità della fogna urbana.
Si evidenzia, inoltre, come la colmata verrà realizzata con materiale inerte proveniente dal dragaggio e da cave di prestito, risultando, in tal modo, assolutamente permeabile.
Anche le opere (scogliera e banchina) previste lungo il confine, fra colmata e bacino portuale, non costituiscono una barriera al moto delle acque di falda; infatti lo stesso strato di banchina assicura, attraverso i materiali lapidei costituenti lo scanno di imbasamento dei cassoni cellulari, la permanenza del medesimo livello idrico, lato mare e lato terra.

L’impianto di trattamento delle acque meteoriche raccolte sui piazzali Pizzoli-Marisabella
Le acque che pioveranno sui piazzali verranno raccolte da un sistema idrico di caditoie e tubazioni che confluiranno in un collettore, il quale convoglierà l’intera portata meteorica in un impianto di trattamento, ubicato in posizione decentrata, in corrispondenza della radice del Molo Pizzoli, nell’area a sud-est della nuova colmata di Marisabella, completamente interrato.
L’impianto sarà articolato nelle seguenti tre sezioni:
•grigliatura meccanica preliminare;
•invaso separato, in vasca a tenuta, delle acque di prima pioggia che, a evento meteorico terminato, saranno avviate alla depurazione;
•trattamento di dissabbiatura e desoleatura delle acque di seconda pioggia di continuo, mediante il compenso in vasca volano e scarico delle stesse nel canale ricettore adiacente.
La configurazione generale dell’impianto prevede che le due linee di trattamento, quelle d’invaso delle acque di prima pioggia e quelle d’invaso nella vasca volano delle acque di seconda pioggia, verranno disposte in sequenza, posizionando i vari comparti in stretta successione, servite da un unico cunicolo anteriore preceduto da una griglia meccanica che tratterà, quindi, l’intero corpo d’acqua meteorico.
Le acque di lavaggio delle sabbie si accumuleranno nei cunicoli posteriori delle due vasche, per essere poi estratti da apposite pompe e avviati ad un separatore delle sabbie, chiudendo, in tal modo, la sequenza dei trattamenti.

Lo spostamento dei cassoni cellulari esistenti nell’area di cantiere
Durante il primo appalto dei lavori, poi oggetto di rescissione in danno, vennero realizzati i cassoni cellulari per la realizzazione della banchina di riva, non ancora posti in opera e che non furono accettati dalla Stazione Appaltante al termine dei lavori: essi si trovano ora nell’area di cantiere.
Pertanto, non prevedendo il progetto il loro riutilizzo, gli stessi verranno rimessi in galleggiamento e spostati in un’area non operativa del porto, rendendo libera l’area per le nuove attività contrattuali.