Porto di Ravenna: crescita del traffico e accordo con Usmaf

Nel primo quadrimestre dell’annonel porto di Ravenna sono state movimentate 7.971.140 tonnellate, in crescita di 789.872 tonnellate, ovvero l’ 11% in più rispetto agli stessi mesi del 2013. In particolare gli sbarchi sono stati pari a 6,8 milioni di tonnellate (+11,8%), mentre gli imbarchi ammontano a 1,1 mila tonnellate (+6,6%). Il traffico di aprile è stato di 2.026.410 tonnellate, 53 mila tonnellate in più rispetto ad aprile 2013 (+2,7%). In aumento il numero delle navi arrivate, 66 in più nei primi quattro mesi.

Analizzando le differenti tipologie di merci vediamo che le merci secche hanno segnato una crescita del 12,5% (590 mila tonnellate in più), le rinfuse liquide hanno, invece, subito un calo dello 0,4%, mentre per le merci unitizzate, quelle in container risultano in calo del 10% e per quelle su rotabili continua l’ottimo trend con una crescita del 106,1% (287 mila tonnellate in più).

L’incremento in valore assoluto più evidente è, come per i mesi scorsi, per i prodotti metallurgici, passati da 1.548.622 a 1.875.228 tonnellate, in crescita del 21,1%, rispetto al primo quadrimestre 2013.

In forte aumento anche i prodotti agricoli passati da 450 mila a 674 mila tonnellate (+50%), grazie all’import da Bulgaria, Nord America (Canada e USA) e Ucraina.

Positivo il risultato per le materie prime per le ceramiche, e soprattutto argilla e feldspato, che, con 170 mila tonnellate in più rispetto ai primi quattro mesi de 2013, hanno registrato un incremento pari al 21%.

Tra le rinfuse liquide si è riscontrato una lieve diminuzione dei prodotti petroliferi (-1,9%) e dei prodotti chimici liquidi (-1,5%). In crescita, invece, le derrate alimentari liquide, 20 mila tonnellate in più (+6,5%), grazie in particolare  agli oli alimentari e ai grassi animali.

Per quanto riguarda i container nel quadrimestre si sono registrati 63.671 TEUs, 6.581 TEUs in meno (-9,4%) rispetto al 2013.  In particolare il calo è stato pari a 3.474 TEUs per i pieni (-6,4%) e 3.107 TEUs (-19,3%) per i vuoti. Il traffico di aprile è risultato di 17.877 TEUs, -5,3% rispetto ad aprile 2013.

Per quanto riguarda i trailer occorre dire che nei quattro mesi sulla linea della Ravenna-Catania sono stati movimentati 14.166 trailer contro i 10.902 dello scorso anno, mentre per la linea Ravenna-Brindisi i pezzi registrati sono stati 3.764 contro i 2.086 del 2013. Sulla linea della Grimaldi con la Grecia, inaugurata a gennaio, nei primi quattro mesi si sono contati 1.485 pezzi da/per Igoumetisa e 3.586 da/per Patrasso. In totale da gennaio ad aprile sono stati movimentati 23.362 trailer contro 13.335 del 2013 (+75,2%). Il dato relativo al mese di aprile fa registrare 5.489 pezzi (+52,4%), rispetto allo stesso mese del 2013.

Positivo il risultato per il traffico di nuove autovetture che, con 9.527 pezzi sbarcati nei primi quattro mesi, ha registrato un saldo positivo di 537 pezzi (+6%).

“Il traffico nel porto di Ravenna – afferma il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco – durante il mese di aprile, aumenta ancora e consente al porto di mantenere una crescita, rispetto al primo quadrimestre del 2013, a due cifre. Ciò non toglie che si debba, con “la feroce urgenza dell’adesso” , andare avanti e al più presto, con il grande progetto di approfondimento dei fondali. Fondali adeguati e servizi più efficienti consentiranno a questo scalo di sviluppare tutte quelle potenzialità che gli attuali dati di traffico dimostrano indiscutibilmente esso abbia, seppure con tutti i limiti infrastrutturali oggi esistenti.

A questo riguardo desidero ringraziare la Regione Emilia- Romagna, il Ministero della Salute – USMAF Bologna e l’Azienda ASL Romagna per gli sforzi compiuti, che hanno portato alla sottoscrizione di un accordo di collaborazione che dal primo giugno prossimo, permetterà al porto di Ravenna di essere ancora più competitivo grazie a nuovo personale dedicato alle attività di controllo sanitario sulle merci. Non dobbiamo mai dimenticare che gli armatori e gli spedizionieri scelgono un porto per la sua efficienza e per le sue infrastrutture, ancor prima che per il costo”.