Porto di Livorno: in visita l’ambasciatore olandese

LIVORNO – L’occasione è stata fornita dall’iniziativa “Olandiamo in Toscana”, che l’ambasciata olandese ha organizzato per promuovere rapporti tra istituzioni, società civile, mondo della cultura, delle imprese e della ricerca. L’obiettivo era quello di “parlare di opportunità di collaborazione tra il porto di Livorno e i Paesi Bassi, con particolare riferimento agli appalti pubblici, alle infrastrutture portuali e alla logistica nello scalo labronico”.

Sono state queste le premesse che hanno portato l’ambasciatore Michiel den Hond; l’addetto economico all’ambasciata, Chris Schoemakers; e il console olandese Alberto Batini (fratello di Nicoletta), ad incontrare a Palazzo Rosciano il commissario straordinario e il segretario generale dell’Authority, Giuliano Gallanti e Massimo Provinciali.

 

Durante l’incontro i cinque hanno parlato, tra le altre cose, degli asset di sviluppo del porto della Città dei Quattro Mori, soffermandosi in particolare sulla Piattaforma Europa, sul progetto di infrastrutturazione ferroviaria della Darsena Toscana, e su quello relativo alla realizzazione a Livorno di un moderno hub per la distribuzione del Gas Naturale Liquefatto (GNL).
«È un’opera importante – ha detto den Hond, parlando del nuovo terminal contenitori che tra qualche anno sorgerà alle spalle del Terminal Darsena Toscana -, il vostro porto può davvero aspirare a diventare uno scalo di eccellenza, soprattutto se riuscirà a dotarsi, come ho sentito, di una moderna rete ferroviaria che la colleghi direttamente alla rete viaria nazionale».
Per il diplomatico lo scalo labronico e i Paesi Bassi hanno margini piuttosto ampi di fare ottimi affari: «Esportiamo ogni anno in Italia 22 milioni di tonnellate di merce via camion, mentre ne importiamo 8 milioni – ha sottolineato -; potremmo lavorare insieme perché quei camion non tornino vuoti in Olanda».
Il messaggio è chiaro: con la giusta dotazione ferroviaria e il rafforzamento competitivo del porto derivante dalla sua espansone a mare, Livorno potrebbe diventare un hub di riferimento per servire il retroterra del centro europeo lungo i corridoi di trasporto individuati dall’Unione Europea.
«Il porto di Milano è Rotterdam per un solo motivo – ha spiegato den Hond – è più conveniente spedire la merce in Europa Orientale, o altrove, passando dal porto olandese piuttosto che da un qualunque scalo portuale italiano. Se l’Italia riuscisse a superare i propri gap, investendo sull’innovazione tecnologica e sull’intermodalismo, potrebbe provare a invertire questa tendenza».