Porto di Ravenna: in comitato ipotesi di Rimodulazione del Progetto “Hub Portuale”

RAVENNA – Erano presenti tutti i componenti del Comitato in rappresentanza delle varie categorie del cluster marittimo e delle Istituzioni ma anche i Presidenti dell’Associazione Agenti Marittimi Raccomandatari e Mediatori Marittimi, dell’Associazione Ravennate Spedizionieri Internazionali, dell’Unione Utenti e degli Operatori del Porto di Ravenna e tutti i Terminalisti che ne avevano fatto richiesta.

Nel corso della riunione, il Presidente dell’Autorità Portuale, Galliano Di Marco, ha illustrato al Comitato, e depositato agli atti,  una importante serie di documenti relativi alla Rimodulazione del Progetto “Hub” (Relazione Tecnica; Stima dei costi/coperture: ipotesi 1 e 2; Cronoprogramma: ipotesi 1 e 2, Planimetrie di sintesi: Progetto Preliminare, Progetto Definitivo e ipotesi di Rimodulazione; bozza di Delibera del Comitato Portuale).

Questa mattina il Presidente ha  dettagliatamente spiegato, anche attraverso una nutrita serie di slide, che l’intervento di Rimodulazione si rende necessario sia a seguito delle problematiche emerse in merito all’utilizzo di alcune aree (casse di colmata esistenti e aree logistiche) sia per l’avvio di procedimenti di indagine penale e, più in generale, per profili derivanti dalle previsioni pianificatorie vigenti.

In relazione a ciò, l’Autorità Portuale, nella consapevolezza dell’importanza strategica del progetto “Hub” – rispetto anche a quanto previsto dal decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 convertito con legge 22 dicembre 2011, n. 214, in ordine ai sistemi logistico-portuali integrati e alle connesse opere infrastrutturali, nonché dal recente Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica – e dell’impossibilità di rinviare ulteriormente le attività di escavo dei fondali, si è attivata per procedere nell’immediato alla realizzazione di casse di colmata a mare funzionali ad un sollecito avvio degli interventi di escavo del Canale  Candiano  (Progetto di Adeguamento Tecnico Funzionale del Piano Regolatore Portuale già presentato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in data 24/09/2015, previa acquisizione del parere di conformità urbanistica da parte del Comune di Ravenna).

L’Autorità Portuale  ha così  proceduto ad una “rifasizzazione” degli interventi previsti nel Progetto “Hub”, nell’ottica di dare corso a quegli interventi che non investono aree relativamente alle quali siano emerse le problematiche sopra descritte.

La soluzione di Rimodulazione, che può realizzarsi in una o più fasi, prevede l’utilizzo delle casse di colmate “sommerse” , da realizzarsi entro le dighe foranee – di cui alla Delibera n. 10/2015 dello stesso Comitato Portuale – che rappresentano pre-condizione indispensabile alla realizzazione del Progetto  “Hub  Portuale di Ravenna”. A tale riguardo, l’Autorità Portuale redigerà insieme al Provveditorato delle Opere Pubbliche il Progetto Definitivo e darà poi corso ad una procedura di V.I.A. con il Ministero dell’Ambiente. Sono previsti anche la realizzazione di due casse di colmata provvisorie nelle aree portuali denominate Logistica 1 e 2 – Distripark, come previsto dal Piano Regolatore Portuale vigente; lo stralcio delle casse di colmata esistenti e previste come utilizzo nel Progetto Definitivo attualmente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ma non disponibili anche in ragione dei provvedimenti e delle indagini penali in corso; l’adeguamento/rifacimento di tutte le banchine in destra e sinistra Canale, non idonee ai nuovi fondali, e  il dragaggio a -13,50 m fino a Largo Trattaroli ed a -12,50 fino alle Darsene San Vitale.

Della Rimodulazione fanno parte anche il posticipo della realizzazione sia del nuovo terminal container, rinviato ad una seconda fase, in presenza della disponibilità dell’area Trattaroli, attualmente sequestrata, della presentazione del relativo business plan da parte dei terminalisti privati interessati e del reperimento di adeguato finanziamento pubblico supplementare (ad oggi stimato in circa € 47.000.000), sia della piattaforma logistica portuale, alla quale piattaforma si darà corso solo a seguito degli esiti di una attività concertata con le Istituzioni territoriali competenti, volta alla puntuale verifica delle problematiche esistenti e alla definizione delle linee di sviluppo pianificatorio del sistema logistico-portuale anche in attuazione delle azioni individuate dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica.

Ferma restando la inderogabile urgenza degli interventi sopra elencati, l’Autorità Portuale è comunque consapevole che l’effettivo perseguimento degli interessi pubblici primari connessi alla realizzazione di un adeguato sistema logistico-portuale  (nei termini previsti da tutti gli strumenti programmatori regionali e locali), in grado di assegnare a Ravenna un ruolo strategico nell’ambito dell’attuazione dei Corridoi Adriatico-Baltico e Mediterraneo, appartenenti alla TEN-T Network dell’Unione Europea, non può prescindere dall’avvio di una fase di concertazione tra tutte le Istituzioni territoriali competenti volta alla puntuale verifica delle problematiche emerse in ordine agli strumenti pianificatori locali e alla definizione delle linee di sviluppo del sistema logistico-portuale. Ciò anche al fine di raccordare la rimodulazione del progetto “Hub” con gli adempimenti procedimentali previsti per l’approvazione da parte del CIPE.

Quanto sopra, si conforma, d’altro canto, alle azioni individuate dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica miranti al raccordo tra tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica, territoriale e portuale.

In relazione a ciò, il Presidente dell’Autorità Portuale ha ribadito formalmente, e sin d’ora, la massima collaborazione a tutte le Amministrazioni competenti, fermi restando i propri poteri di coordinamento delle attività svolte nel Porto da parte delle Pubbliche Amministrazioni, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8, comma 3.1 della Legge 84/1994.

“Oggi è una giornata molto importante per il futuro del Porto di Ravenna – commenta il Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco – perché abbiamo presentato un’ipotesi di Rimodulazione realizzabile anche in più fasi, studiata nei minimi particolari e che tiene conto degli eventi che abbiamo vissuto negli ultimi 6 mesi. La Rimodulazione è una soluzione che considero addirittura migliore della precedente versione del Progettone.

Ho rappresentato al Comitato Portuale la necessità di procedere velocemente con la Rimodulazione per evitare di perdere non tanto il finanziamento CIPE quanto quello della Banca Europea degli Investimenti (BEI). Ho condiviso questa mattina con i componenti del Comitato Portuale, in cui erano rappresentate tutte le Istituzioni e tutte le categorie economiche, la necessità di un periodo di ulteriore confronto, che auspico non duri più di due/tre settimane,  per meglio comprendere gli argomenti trattati.

Adesso tutto è nelle mani dei componenti del Comitato Portuale e io resto a disposizione per supportare la loro decisione che accetterò, qualunque essa sia, traendone – se del caso – le necessarie determinazioni. Anche per il Progetto delle casse a mare siamo a disposizione di Comitato Portuale, Associazioni varie e Comitati di cittadini,  per spiegarne i tempi e le modalità e vorrei rassicurare tutti che si tratta di una grande opportunità per Marina di Ravenna e per la città intera.

Non ho più soluzioni da mettere sul tavolo ma se altri ne hanno di migliori, io continuerò ad essere nel mio ufficio, fino alla fine del mio mandato, pronto ad ascoltarle e, se del caso, a condividerle secondo il principio anglosassone dell’ «Open Door Policy with no bias».

Confermo anche la mia disponibilità per dare adeguata e trasparente informativa alla Commissione Ambiente ed Attività Produttive del Comune di Ravenna, il cui Presidente da tempo mi ha chiesto un aggiornamento rispetto alla presentazione fatta in quella stessa sede nel 2012 e nel 2014; così come, ovviamente, ad ogni altro organismo istituzionale.

Non abbiamo proprio nulla da nascondere né “sono in atto operazioni di camouflage in vista delle elezioni”, almeno da parte mia e quindi mi auguro sinceramente che il Porto di Ravenna non venga strumentalizzato per fini politici”.