Il porto di Venezia contro il riscaldamento globale per Parigi COP 21

VENEZIA – In queste ultime settimane, Parigi ha provato a lanciare molti segnali e non è solo per via dell’attentato al Bataclan: Cop21, la XXI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha definitivamente sancito che non è più tempo di promesse e una monumentale riorganizzazione energetica è oramai improcrastinabile.

L’abbandono dei combustibili fossili, responsabili della produzione di anidride carbonica e del susseguente riscaldamento globale, dovrà avvenire in tempi rapidi. Anche il mondo dei trasporti è chiamato a fornire il proprio responsabile contributo all’efficientamento ambientale: vanno studiate, pertanto, rotte di trasporto che siano più corte ed efficienti.  Il porto di Venezia può e vuole dare un contributo significativo nel combattere i gas serra con il suo innovativo sistema portuale offshore-onshore (VOOPS).

Quest’ultimo vuole facilitare e abbreviare il percorso minimo sostenuto dalle navi mercantili lungo il percorso che va dall’Europa alla Cina. Alla base del ragionamento vi è un abbassamento del cosiddetto costo minimo di trasporto sia sulla tratta marittima che su quella terreste: aggiungendo nuova capacità portuale e logistica a quella degli altri porti della North Adriatic Port Association (Trieste, Koper e Rijeka), si rende conveniente anche alle portacontainer di più di 18000 TEU, di risalire l’Alto Adriatico, così sfruttando le economie di scala e più bassi consumi di carburante sull’intero percorso Cina-Europa.
Non bisogna dimenticare che Venezia è il porto geograficamente più vicino al baricentro dell’industria manifatturiera europea.Basti pensare che sulla  tratta Suez-Monaco di Baviera questo sistema comporta un risparmio di 78 kg di CO2 per ogni container (TEU) trasportato rispetto al suo inoltro attraverso i porti del mar del Nord.

La realizzazione di un simile progetto garantirà-in termini di inquinanti- considerevoli benefici in un’ottica di riduzione di Gas serra e dell’inquinamento atmosferico (derivanti da percorrenze marittime e terrestri ridotte), come presentato nel grafico seguente (che presenta la cumulata del beneficio dal 2018 al 2030).

Le recenti stime fornite dagli advisor di settembre 2015 hanno fatto emergere come il risparmio ambientale (stimato confrontando lo scenario con progetto VOOPS o senza progetto) sia pari a 420.000 tonnellate/anno di CO2. Tale risparmio è ottenibile grazie alle ridotte percorrenze navali, terrestri e all’uso di sistemi tecnologicamente all’avanguardia (MamaVessel /Lng).

Stefano Carbonara