Rinviata la Conferenza Stato – Regioni sulla portualità italiana

ROMA – Doveva essere il giorno decisivo per la riforma dei porti. La Conferenza Unificata (sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali), convocata nel primo pomeriggio di giovedì 24 marzo 2016, presso la Sala riunioni della Via della Stamperia, 8 in Roma, proprio la questione sulla portualità italiana è stata rinviata alla prossima settimana.

Tra i molti punti posti all’ordine del giorno si doveva dare il parere sullo schema di decreto legislativo recante “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali di cui alla legge 84/94 (Semplificazione e Pubblica Amministrazione – Infrastrutture e trasporti – Economia e Finanze). La maggioranza delle Regioni, presente ieri alla Conferenza Unificata,  ha evidenziato delle perplessità strutturali  sulla riforma che trasforma le Autorità portuali in Autorità di sistema.

Ancora una volta decidere sulla governance portuale diventa complesso. Il Governo, in sostanza, ha respinto tutti gli emendamenti proposti dai rappresentanti delle Regioni rinviando a nuova convocazione la Conferenza Stato – Regioni.  I ministri preposti, ieri, durante la seduta,  volevano chiudere definitivamente l’iter sulla portualità approvando il decreto sui porti, inserito come sappiamo nella riforma della Pubblica Amministrazione; per evitare lo stallo sull’intera riforma si proponeva di spostare la discussione degli emendamenti  di modifica da parte delle Regioni separatamente in una nuova riunione. E così è stato  rinviando il tutto.

Da registrare che alle Regioni storiche che non condividono la riforma, Liguria e Campania, si sono aggiunte ora Piemonte, Lombardia e Veneto. Fra i vari emendamenti, bisogna registrare quello che mira alla “continuità” geografica, economica e marittima dei territori,  proposto dalla Liguria e dalla Campania. In particolare “rinviare” di tre anni l’integrazione  e/o accorpamento dell’Autorità portuale di Savona a Genova e di Salerno a Napoli; “trasformare” le Autorità di sistema in Società pubbliche  e “realizzare” le Autorità di sistema logistico sulle macro-regioni servite dai porti delle Autorità di sistema.

 

Abele Carruezzo