Adriatic LNG taglia il traguardo della 300esima nave metaniera

Adriatic LNG annuncia l’arrivo della 300esima nave metaniera, la Umm Bab, che partita dal porto di Ras Laffan in Qatar il 13 ottobre, ha raggiunto, dopo 12 giorni di navigazione, il terminale di rigassificazione offshore di Porto Levante, in provincia di Rovigo, situato a 15 chilometri dalla costa veneta.

Con un carico di circa 145.000 metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL), corrispondenti a quasi 90 milioni di metri cubi di gas che rappresentano il consumo medio annuo di oltre 60.000 famiglie italiane (indicativamente il fabbisogno nel 2012 di una regione come la Valle d’Aosta), la Umm Bab è tra le 25 diverse navi metaniere che ad oggi sono giunte al terminale.

Inaugurato nell’ottobre del 2009, il terminale gestito da Adriatic LNG ha segnato l’inizio di una nuova fase nel sistema di approvvigionamento energetico nazionale, garantendo all’Italia non solo i rifornimenti di GNL dal Qatar ma anche dall’Egitto, da Trinidad & Tobago, dalla Guinea Equatoriale e dalla Norvegia.

Nei 4 anni di operatività sono stati immessi nella rete nazionale gasdotti oltre 25 miliardi di metri cubi di gas. Il terminale Adriatic LNG sta, pertanto, confermando di svolgere un ruolo strategico nello scenario energetico nazionale, incrementando la capacità d’importazione di GNL e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas e rendendo, in questo modo, più sicuri i rifornimenti energetici del Paese.

L’amministratore delegato di Adriatic LNG, Elizabeth Westcott ha così commentato: “L’arrivo della 300° nave rappresenta un nuovo importante traguardo nella giovane storia di questa azienda. Vogliamo condividere questo successo con le autorità, la comunità locale, i nostri fornitori e consulenti, i nostri soci: collaborando e mantenendo un dialogo trasparente e costante con tutti i nostri stakeholder continueremo a garantire all’Italia una fonte di energia affidabile, sicura e pulita. Grazie al terminale Adriatic LNG ora l’Italia può affrontare, infatti, con maggiore sicurezza le temperature rigide dell’inverno e con meno preoccupazione le crisi internazionali che possono incidere sui rifornimenti di energia, come è accaduto in passato”.

“In un mercato così fortemente dipendente dalle importazioni come quello italiano, il nostro terminale ha permesso l’apertura di nuove rotte di approvvigionamento fornendo un importante contributo in termini di sicurezza delle forniture energetiche”. – ha osservato Carlo Mangia, Direttore Tecnico di Adriatic LNG. – “Il terminale Adriatic LNG ha uno dei più alti tassi di utilizzo della capacità di rigassificazione a livello europeo. Un risultato che conferma ancora una volta l’affidabilità della nostra infrastruttura, in grado di fornire servizi di elevata qualità e ad alto valore aggiunto per il sistema Paese.”

Con una capacità nominale di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi l’anno, il terminale Adriatic LNG è in grado di soddisfare circa il 10% del consumo nazionale di gas.
L’80% della capacità del terminale (circa 6,4 miliardi di metri cubi l’anno) è allocata ad Edison, per un periodo di 25 anni, per rigassificare il GNL importato dal giacimento di North Field in Qatar, in base all’accordo di fornitura con Ras Gas. Del rimanente 20% disponibile per altri operatori (circa 1,6 miliardi di metri cubi l’anno), il 12% è stato già assegnato secondo le procedure definite dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. La residua capacità attualmente disponibile, pari a circa 600 milioni di metri cubi l’anno, è offerta sul mercato tramite procedure di sottoscrizione di capacità (su base annuale, mensile o spot).

Con circa 125 dipendenti, oltre il 50% dei quali provenienti  dal Veneto, la Società rappresenta una solida realtà nel panorama industriale del Paese, oltre che una rilevante  opportunità di sviluppo economico per il Veneto e per la provincia di Rovigo. Ad oggi sono stati investiti oltre 250 milioni di euro sul Territorio attraverso contratti con imprese venete e la Società continua ad attribuire un grande valore all’impiego di risorse locali.