STRATEGIA EUROPEA PER L’AMBIENTE MARINO

Rosy BarrettaL’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, ripristinato e gestito con l’opportuna cautela, al fine ultimo di preservare la diversità biologica e la vitalità di mari ed oceani che siano sicuri, puliti, sani e produttivi. Con il voto del PE intervenuto il 12 dicembre scorso sulla Direttiva che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (cosiddetta direttiva sulla strategia per l’ambiente marino), si è concretizzata l’attuazione del concetto di “buono stato ecologico dell’ambiente marino”, da attuare entro il 2020. Va precisato che la strategia sull’ambiente marino e la politica UE in materia di gestione integrata delle zone costiere vanno inoltre considerate come il pilastro ambientale della futura politica marittima integrata. Tale politica, varata nel giugno del 2006 con l’adozione del Libro verde della Commissione intitolato: “Verso la futura politica marittima dell’Unione: oceani e mari nella visione europea” e successivamente precisata nel Libro blu della Commissione, di cui Rosy Barretta è una delle Ambasciatrici italiane designate dal Commissario Joe Borg, responsabile per la Pesca e Affari marittimi. Per Rosy Barretta, è chiaro che la direttiva è una pietra miliare della costruzione della politica ambientale per le acque marine. L’istituzione di regioni e sub regioni marine europee sulla base di criteri ambientali e geografici è testimone di questa “rivoluzione politica” in linea con indirizzi stabiliti durante la Conferenza sul cambiamento climatico di Bali . Concretamente, ad ogni Stato membro, in stretta cooperazione/partenariato con gli altri Stati membri interessati e i paesi terzi all’interno di una regione marina, verrà richiesto di sviluppare strategie marine per le proprie acque. Le strategie marine dovranno contenere una valutazione dettagliata dello stato dell’ambiente, una definizione di “buono stato ecologico” a livello regionale e la definizione di chiari obiettivi ambientali nonché programmi di monitoraggio. Ogni Stato membro elaborerà un programma di misure efficaci in termini di costi. Prima di qualsiasi nuova misura saranno necessarie valutazioni di impatto che includano dettagliate analisi costi-benefici delle misure proposte. Laddove fosse impossibile per uno Stato membro conseguire il livello di ambizione degli obiettivi ambientali fissati, saranno individuate zone e situazioni speciali al fine di elaborare misure specifiche adeguate ai loro particolari contesti. “Noto con grande soddisfazione l’articolo sul Corriere del Mezzogiorno di oggi 18 gennaio 2008 “Puglia e Albania 31 oasi in rete”. E’ un’idea bellissima e mi fa piacere comunque che sia stata presa da una mia iniziativa, anche se più restrittiva. L’idea infatti era stata già lanciata nella conferenza del 10 agosto 2007 a Torre Guaceto, esaminata e proposta al Commissario Joe Borg “Presidente della Commissione europea pesca e affari marittimi” che apprezzava e condivideva il progetto. Poiché le aree protette ci sono ma manca una ”unità mediterranea e europea”ma ancora di piu’ una gestione integrata”. Molti Paesi del Mediterraneo hanno costituito delle aree protette marine e costiere. Aree che potranno accrescere l’efficacia gestionale delle rispettive risorse naturali se inserite in una piu’ ampia Area marina protetta(PSSA) come previsto dalla convenzione Marpol o almeno, se collegate in rete, in modo da permettere una gestione integrata di aree rappresentative della grande diversità degli ecosistemi del Mediterraneo. Se si proteggono le aree vulnerabili e le specie minacciate, queste permetteranno di accrescere la produttività dei luoghi di pesca, di sperimentare idonee pianificazioni e differenti usi del mare, di regolamentare un turismo compatibile, di dare vita a dei marchi di qualità e di creare nuove opportunità di lavoro. “L’impegno -ha precisato Rosy Barretta- è di portare Brindisi al centro dell’Europa e del Mediterraneo, attraverso l’attuazione della futura politica marittima europea sulla strategia dell’ambiente marino. Intendo dire che bisognerà creare una rete europea di zone marine protette così come evidenziato nella Risoluzione adottata dal parlamento europeo il 12/7/2007. Purtroppo, l’Italia su questo fronte è in ritardo, soprattutto nella “gestione integrata di zone costiere” (GIZC). Seguo comunque da vicino il progetto del Consorzio di Torre Guaceto, attualmente area protetta mediterranea (APM): creare una base per la formazione di alcune linee sinergiche di collaborazione con gli altri paesi rivieraschi e del Mediterraneo anzi dirò di più: l’obiettivo è quello che Torre Guaceto diventi Segretariato Generale delle oasi protette del Mediterraneo e dell’Europa. Come punto culminante della comunicazione della rete per le aree protette stiamo organizzando insieme all Consorzio di Torre Guaceto la “Notte bianca delle oasi protette del Mediterraneo e dell’Europa” per la prossima data del 10 agosto 2008, alla presenza di Joe Borg ed altri esponenti di livello nazionale ed internazionale a Brindisi”.

Rosy Barretta

Ambasciatrice del Libro Blu