Marittimi della Savina Caylyn trasferiti a Fujairah?

Una e-mail del 18 ottobre scorso, sul caso della Savina Caylyn apre qualche speranza nel cielo buio delle comunicazioni dei media: i tecnici della compagnia D’Amato di navigazione della petroliera sequestrata dai pirati l’8 febbraio scorso, che si trovano in Somalia, scrivono al capitano d’armamento Pio Schiano invitandolo a ripristinare il servizio e sostituire l’equipaggio – Savina Caylyn resume service/crew change-.

Fuori dal gergo tecnico/marittimo, significherebbe la fine dell’incubo per i marittimi ostaggio dei pirati e che stanno per essere trasferiti nella città araba di Fujairah, mettendo fine al travaglio loro e delle proprie famiglie.

I tecnici stanno ultimando le verifiche sulle condizioni della nave, ancorata per circa nove mesi in una baia al largo della Somalia; stanno esaminando lo stato dello scafo e del carico, petrolio non raffinato. Se le condizioni nautiche della Savina Caylyn lo consentiranno, presto sarà trasferita nei cantieri italiani.

Appena una settimana addietro nella sede della Compagnia D’Amato, era giunto il fax di un noto mediatore inglese che porta avanti la trattativa per il rilascio della nave e dell’equipaggio. In questi giorni, i responsabili della società dovrebbero incontrare i familiari dei marittimi e soprattutto il sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Alfredo Mantica per fare il punto della situazione.

Abele Carruezzo