Tempo di scelte alla Volvo Ocean Race, meglio a ovest?

Finalmente, dopo due giorni difficili la flotta della Volvo Ocean Race è uscita dal Mediterraneo gestendo il passaggio sempre complesso dello stretto di Gibilterra, dove il primo a transitare è stato CAMPER guidato dallo skipper Chris Nicholson intorno alle 20 di ieri sera, e naviga ora in Atlantico.

Al rilevamento odierno delle 1300 GMT, CAMPER mantiene un esiguo vantaggio su Telefónica, PUMA’s Mar Mostro e Groupama 4. Una volta lasciato il temibile Mare Nostrum, le condizioni sono diventate più maneggevoli con un vento intorno ai 10 nodi di intensità.

Un cambiamento radicale, come testimoniato dal navigatore di CAMPER Will Oxley che lo ha descritto così: “Dal sublime al ridicolo, da 38 a 5 nodi! La prossima sfida per la flotta è il passaggio di un’ampia area di venti leggeri, bisognerà trovare il modo di uscirne al meglio per entrare nel flusso dell’Aliseo e, per noi, di rimanere in testa”.

Ora che le condizioni sono migliorate, gli equipaggi potranno concerdersi qualche attimo di meritato riposo e mettere in ordine a bordo dopo 48 ore di caos. Amory Ross, il Media Crew Member di PUMA ha descritto così la situazione: “Continuiamo a navigare di bolina, all’inzio era divertente ma ora comincia a diventare noioso. Giù di sotto c’è roba dappertutto ed è difficile persino camminare.

Le undici borse con il cibo (che pesano 26/28 chili ciascuna), i vestiti, gli oggetti personali, attrezzi, vele e gli uomini sono tutti mischiati insieme e trovare qualcosa è un’impresa quasi impossibile. Se ci riesci, è sicuramente ora di virare (cosa che richiede non meno di 20 minuti) e tutto si muove dall’altra parte, e ci vogliono altri tre quarti d’ora per ritrovarla. E’ faticoso, per arrivare al mio computer ho dovuto superare vele, borse e tre persone molto più grosse di me”.

Anche i francesi di Groupama 4, pur essendo abituati alle dure condizioni dell’Atlantico confermano la difficoltà di navigare in Mediterraneo. Yann Riou, in un messaggio d questa mattina ha detto: “Quando si prende un’onda con Groupama 4, che è una barca molto rigida, l’energia passa alle parti morbide, tra cui anche a noi uomini!

Diciamo che abbiamo lasciato un bel po’ di energia sulla strada. La cosa positiva, oltre al fatto che ormai ne siamo fuori,è che tutto va bene a bordo, non abbiamo rotto niente, qualche livido ma nulla di più. La scorsa notte è andata bene, al lasco siamo riusciti a recuperare qualcosa sugli avversari. Ora stiamo lottando in una zona di vento leggerissimo e non sappiamo quando riusciremo a uscirne.”

Oggi i team devono prendere importanti decisioni tattiche ed è possibile che la flotta punti verso ovest, dove si attendono brezze migliori nelle prossime 24 ore. Quale sarà la barca che farà la prima mossa e si porterà dietro il resto della flotta?

Gli spagnoli di Telefonica in seconda posizione provvisoria, pensano di poter giocare qualche buona carta come testimoniato dalle parole dell’MCM Diego Fructuoso: “Siamo contenti, la barca va bene. Passeremo vicino alle Canarie, un posto che conosciamo bene, dove abbiamo navigato tanto. Spero che la barca si ricordi la strada e ci faccia arrivare lì per primi.”  E lo skipper Iker Martinez conferma che: “Le cose si complicano tatticamente parlando, siamo pronti per passare la zona delle calme equatoriali, speriamo di riuscirci nei prossimi giorni. Per ora il vento è leggero, cerchiamo di muoverci e di far portare le vele…”

Le risposte alle questioni tattiche e strategiche verranno forse nelle prossime 12 ore, per il momento la flotta continua a navigare al lasco a una settantina di miglia dalla costa africana, a una velocità di circa 12 nodi.

Intanto Mike Sanderson, skipper di Sanya ha confermato che il team è concentrato al 100% per cercare di trasferire la barca a Città del Capo, a causa dei danni strutturali allo scafo occorsi nelel prime 24 ore di navigazione, infatti, l’equipaggio ha sospeso la regata. Non è ancora chiaro quali siano state le cause di tali danni, l’incidente è avvenuto a circa e30 miglia a sud del porto spagnolo di Motril dove Sanya si trova per una valutazione più precisa del danno che interessa una larga parte della prua del Volvo Open 70.

Il management di Team Sanya si è riunito questa mattina per valutare le diverse opzioni e decidere sul da farsi. Mike Sanderson ha dichiarato “Gli esperti con cui abbiamo parlato ci hanno confermato che la riparazione probabilmente sarà un lavoro di due o tre settimane. Questa è la Volvo Ocean Race e bisogna adeguarsi alla situazione. Comunque stiamo lavorando al massimo per fare in modo di essere alla partenza della seconda tappa a Città del Capo.”

Nella zona tecnica del Race Village di Alicante il team di Abu Dhabi Ocean Racing sta lavorando alacremente, l’albero di rispetto arrivato ieri sta subendo gli ultimi tocchi prima di essere montato sulla barca. “Non credo che potremo partire e pensare di recuperare tre o quattro giorni sul resto della flotta” ha detto lo skipper Ian Walker “Comunque la meteo è una cosa strana e già in passato abbiamo visto delle regate dove dei team hanno dovuto fare un pit stop tecnico, partire in ritardo e in realtà poter approfittare della situazione. Per ora le previsioni non sembrano molto favorevoli per noi, cercheremo di ripartire il prima possibile.”

Foto: Paul Todd