Volvo Ocean Race: Groupama tira il freno, condizioni ancora difficili a prua

I due battistrada Groupama e PUMA hanno superato l’ultimo cancello della zona di esclusione, avendo via libera di scegliere la rotta di avvicinamento a Capo Horn, che dista circa tre giorni di navigazione. Le previsioni meteo però parlano ancora di vento forte in vista.

Gli spagnoli di Team Telefónica restano in terza posizione, pur cedendo miglia ai leader, mentre CAMPER attraversa una zona di calma che rallenta il suo progresso verso il Cile. Abu Dhabi finalmente riesce a navigare veloce, ma la rimonta è difficile. Intanto Team sanya è giunto questa mattina a Tauranga, in Nuova Zelanda, dove inizireanno le operazioni per il trasporto via nave verso gli Stati Uniti.

Poco dopo le 8 e 30 di questa mattina Groupama 4 ha superato il terzo e ultimo cancello della zona di esclusione, situato a 54º 30’ sud, seguito due ore più tardi dagli americani di PUMA. Passato questo ultimo punto obbligato, i due team sono ormai liberi di scegliere la rotta di avvicinamento a Capo Horn, non essendoci più limitazioni a scendere a latitudini più basse. Per i due battistrada cominciano ora delle giornate molto interessanti dal punto di vista tattico, ma anche dure dal punto di vista meteo dato che sulla loro prua incontreranno di nuovo condizioni molto impegnative, con venti fra i 35 e i 40 nodi, che li costringeranno ancora una volta a cercare il miglior compromesso fra prestazioni e sicurezza.

Nelle ultime ore, i leader francesi di Groupama hanno tolto il piede dall’acceleratore per preservare la barca e gli uomini, entrati nuovamente in una zona con condizioni molto dure, venti di tempesta e uno stato del mare confuso e pericoloso. L’equipaggio guidato da Franck Cammas ha scelto la sicurezza piuttosto che la velocità per evitare rotture allo scafo e all’attrezzatura con venti che hanno raggiunto e superato i 35 nodi e onde di oltre sei metri, dopo il breve periodo di calma di ieri. Una strategia che ha permesso agli americani di PUMA di riavvicinarsi a 37 miglia, secondo il rilevamento delle ore 15.

Conscio del fatto che quattro delle sei barche impegnate nella quinta tappa hanno subito dei danni, lo skipper Franck Cammas ha dichiarato che la sopravvivenza viene prima dell’agonismo. “Durante la notte abbiamo dovuto rallentare per prenderci cura della barca e di noi stessi. Aspettiamo che faccia luce per ridare un po’ di vela. E’ più sopravvivenza che regata, di sicuro questa è stata la settimana più dura dall’inizio del giro.” Della stessa opinione anche il timoniere Laurent Pagès. “Siamo stati costretti a navigare così da quando abbiamo raggiunto questa parte del pacifico meridionale, dove il mare è veramente terribile. Quando le condizioni erano da rottura, abbiamo tolto il piede dall’acceleratore. Abbiamo concesso qualche miglio a PUMA, ma va bene così visto che non abbiamo problemi a bordo.” Malgrado abbiano rallentato i transalpini sono comunque riusciti a mantenere una velocità media di oltre 20 nodi nelle ultime tre ore.

Alle loro spalle anche gli statunitensi di PUMA non hanno riportato danni e hanno dichiarato che, malgrado la stanchezza e il freddo intenso, tutti stanno bene a bordo. Sempre in terza posizione gli spagnoli di Telefónica hanno invece accumulato un distacco pari a quasi 314 miglia, ma si tratta anche in questo caso di un rallentamento volontario, deciso dall’equipaggio iberico per non peggiorare le condizioni della parte prodiera della barca, danneggiata negli scorsi giorni. Secondo quanto ha dichiarato lo skipper Iker Martínez le riparazioni effettuate a bordo stanno tenendo bene, e date le circostanze la terza posizione è positiva. “Non abbiamo problemi per continuare la navigazione, però continuiamo a prendere colpi sulle onde e i danni potrebbero aggravarsi, e non vogliamo assolutamente che succeda. Abbiamo Abu Dhabi e CAMPER alle spalle, e se dovessimo decidere di fermarci per i lavori, ci potrebbero riprendere e passare, perderemmo un paio di posizioni. Abbiamo montato tre pezzi di rinforzo nella parte prodiera, per rinforzare una zona delaminata che quindi si è indebolita. La difficoltà maggiore dipende dal fatto che a bordo c’è una grande umidità e non si riesce a far asciugare nulla, perciò abbiamo dovuto ripetere l’operazione tre volte.”

Ancora in quarta posizione, ma ormai nettamente sulla rotta verso il Cile, dove si fermeranno per riparare i gravi danni strutturali subiti, gli ispano/neozelandesi di CAMPER with Emirates Team New Zealand, hanno celebrato il superamento delle 2.000 miglia all’obiettivo, Puerto Montt. “Per noi è una pietra miliare” ha detto il timoniere Tony Rae “Un passo avanti verso terra e i lavori. Quando arriveremo a Puerto Montt potremo valutare meglio e sapremo quando saremo in grado di ripartire.”

1.415 miglia alle spalle dei leader, Abu Dhabi prosegue la sua rincorsa, in condizioni molto meno dure che gli avversari e continua a sperare in un’opportunità di farsi sotto nel proseguo della tappa. “Non abbiamo avuto tempo brutto dalla partenza in poi, navighiamo con calma e ci godiamo l’andatura in poppa nel pacifico meridionale.” Ha detto Anthony ‘Nocka’ Nossiter, che è salito a bordo proprio ad Auckland. “Siamo contenti di stare dietro se quelli davanti hanno problemi e rotture. Vedremo cosa succederà.” Nossiter, che ritorna alla Volvo Ocean Race dopo l’edizione del 2001/02 a cui aveva partecipato con Knut Frostad a bordo di Djuice Dragons ha aggiunto: “Siamo molto indietro a causa della partenza ritardata, ma non si sa mai cosa può succedere. L’ultima volta che ho fatto la regata fra Capo Horn e il traguardo abbiamo passato tre barche. Dopo il Capo è una cosa totalmente differente, potrebbe esserci una ripartenza.”

Intanto Mike Sanderson e l’equipaggio di Team Sanya sono giunti a Tauranga, cinque giorni dopo aver dovuto rinunciare a proseguire nella quinta tappa a causa della rottura di un timone. Il team spedirà la abrca via nave a Savannah, negli USA, da dove navigherà verso Miami e si rincorporerà alla flotta per la settima tappa verso Lisbona.

Al decimo giorno di regata, i leader si trovano a poco più di 3.100 miglia dal traguardo. Al rilevamento delle ore 15 (italiane) il francese Groupama 4 guida con un vantaggio di 37 miglia su PUMA, terzo è Telefónica a 313,9 miglia dai leader, mentre gli ispano/neozelandesi di CAMPER, ancora in regata ma in rotta per il Cile, accusano un distacco di 856,6 miglia. Quinto rimane Abu Dhabi a 1.415,4 miglia. Team Sanya si è ufficialmente ritirato dalla tappa.

Foto: Y. Riou