Bruxelles: Kallas al Parlamento europeo

“Per creare una rete di trasporti integrata ed europea non servono tanti progetti nazionali, ma un unico progetto comunitario. Per cui gli Stati membri non devono continuare a prevedere nuove opere ma attenersi alle mappe tracciate da Bruxelles”. Questo è quanto ha detto il Commissario europeo per i Trasporti, Siim Kallas, in audizione in commissione Trasporti del Parlamento europeo.

Sostanzialmente,  la politica europea sui trasporti cambia, evitando le priorità nazionali, i patti bilaterali fra stati (Germania e Francia); alle liste nazionali si deve sostituire un vero “piano europeo” di opere infrastrutturali. Kallas ha sottolineato che le strategie devono riguardare reti trans-europee molto ampie.“L’Europa si deve concentrare su quella parte della rete a più elevata importanza strategica”, mentre a livello di stati membri occorre sincronizzazione degli investimenti per permettere la realizzazione delle reti nel rispetto dei tempi, che restano “vincolanti”, ha ribadito Kallas.

E poi rivolgendosi ai deputati europei gli ha invitati a non cedere alle pressioni dei lobbisti, ma a seguire scrupolosamente i progetti che la Commissione europea ha messo in atto. Invito che va rivisitato, visto il nuovo “vento” elettorale che soffia in Europa, e non comprendendo a quale “federalismo europeo” il Commissario Kallas riferisce! E poi visto che lui conosce nome e cognome dei lobbisti, perchè non si rivolge alla magistratura? “Non cedete alle pressioni dei lobbisti se vi chiedono di proporre le realizzazione di nuovi ponti, o nuovi porti”, ribadisce Kallas. “Rispettate le mappe progettuali europee”.

E dopo passa alle soluzioni. Le grandi opere infrastrutturali devono essere  realizzate in project financing;  “ci servono 250 miliardi di euro per completare la rete principale e 500 miliardi per la conclusione dell’intera rete”, ricorda. Kallas sottolineando che “non tutto deve venire dai bilanci nazionali e da fondi europei”. Per finire, passando all’intermodalità, Kallas ha riferito che  per rispondere alla domanda crescente di trasporto, si dovrà diminuire la dipendenza dal petrolio e tagliare le emissioni di CO2; si dovrà privilegiare la modalità delle autostrade del mare rispetto a quella stradale. “Riteniamo che tutto questo possa essere fatto”, ha concluso Kallas.

 

Abele Carruezzo