Volvo Ocean Race: nervi d’acciaio

Sono sicuramente nervi d’acciaio quelli che servono ai velisti della Volvo Ocean Race per sopportare la pressione e la tensione costante di questa ottava tappa. Il trio di testa, composto da Telefónica, Groupama e poco più indietro PUMA, sta combattendo una lotta veramente metro su metro, navigando sempre a vista e spremendo ogni possibile decimo di nodo di velocità dai suoi Volvo Open 70.

Ma anche i tre team che inseguono non stanno a guardare e mentre la flotta è entrata nella zona di vento più leggero provocato dall’anticiclone delle Azzorre, le sei barche si riavvicinano. Le prossime ore metteranno alla prova l’abilità tecnica e di tenuta psicologica degli equipaggi che dovranno cercare di mantenere la marcia nella brezza leggerissima, per doppiare l’isola di Sao Miguel e posizionarsi al meglio per risalire verso Lorient, dove saranno spinti da un sistema di bassa pressione che li farà volare verso la linea.

I primi due giorni di regata hanno certamente confermato le ottime prestazioni al lasco con vento del trio di testa, Telefónica, Groupama e PUMA, hanno testimoniato gli sforzi di Abu Dhabi e CAMPER per mantenersi a una distanza ravvicinata per poter eventualmente sferrare il loro attacco e l’intenzione di Team Sanya di provare a sorprendere tutti con una rotta alternativa. Ma hanno anche confermato che questa ottava tappa è una lotta di nervi e di tecnica, con distacchi veramente incredibili per una regata oceanica, questione di decine di metri appena.

Durante la notte Telefónica aveva lasciato il comando a Groupama, in un gioco di scacchi che continuerà fino all’isola di São Miguel, poi alle nove di questa mattina al cartografia elettronica mostrava un vantaggio da parte degli spagnoli di sole 0,2 miglia sui francesi, con gli americani di PUMA terzi a poco più di due miglia e mezza. Al rilevamento di mezzogiorno la distanza fra i due battistrada era azzerata, i due team si trovavano esattamente alla stessa distanza dal traguardo e PUMA era sceso sotto le due miglia di distacco mentre l’aria incominciava a calare e così le velocità medie. Le tre barche si tengono d’occhio, letteralmente, perché questa tappa sarà assolutamente decisiva per la classifica generale ma non possono perdere di vista neppure gli inseguitori e in particolar modo CAMPER che nelle ultime nove ore ha portato il distacco da oltre sedici a meno di otto miglia. “Dobbiamo tenere duro per un altro giorno, poi avremo altre opportunità di rifarci sotto.” Ha detto il co-skipper di CAMPER Stu Bannatyne.

Nel consueto collegamento con la base di Parigi, lo skipper di Groupama Franck Cammas ha aggiornato sulla situazione. “Il vento è leggero ma sta riprendendo un po’, Telefónica è vicinissima e anche PUMA non è tanto lontano. Secondo il routage arriveremo a Sao Miguel non prima di domani sera e dovremo tirare dei bordi da qui a là… Siamo contenti delle nostre prestazioni con aria leggera, ma di certo camminiamo di più con vento. Poi con vento, le barche di Juan K saranno tutte veloci, PUMA è solido in quelle condizioni e fa pochi errori. Bisognerà evitare di rompere e fare delle manovre pulite, visto che ci aspettiamo 40 nodi.” Sulla seconda parte della tappa lo skipper transalpino ha detto che: “Ci sono due tipi di opzioni, due grandi bordi per andare a cercare la rotazione a ovest che è la più semplice e logica, oppure fare più bordi e restare un una fascia di vento a nord, sulla rotta diretta. Si dovrà anche gestire bene il ridosso delle isole, che di certo avrà un effetto sulle nostre scelte. Penso non ci vorranno più di due giorni per il tratto Sao Miguel-Lorient.”

Per Ken Read e i suoi uomini su PUMA si tratta di rimanere in contatto con i due battistrada in queste condizioni di lasco, in cui la barca ha sempre sofferto un po’. “Siamo nel centro di questa alta, dovrebbe essere abbastanza semplice, dovremmo fare un paio di virate per uscirne e salire verso l’isola. Fino a ora è stata una pura gara di velocità, senza sosta, ma di certo dopo ci sarà dell’azione e di nuovo da andare veloci. Potrebbe essere la tappa che dirà chi è il più veloce, non ci sono molte opzioni tattiche.” Ha detto lo skipper di Newport. “Nelle prossime 24 ore, speriamo di restare davanti, non sappiamo cosa succederà, dobbiamo stare a vedere. Speriamo che i nostri avversari lottino fra di loro e non facciano caso a noi, per un po’ di tempo… E’ incredibile come noi tre siamo rimasti appiccicati per tutta la regata.”

La flotta si trova a circa 120 miglia a sud-est dell’isola di Sao Miguel, che andrà lasciata a destra prima di far rotta su Lorient, ma prima i team dovranno superare Santa Maria, un’altra isola dell’arcipelago di pochi chilometri quadrati che prevedibilmente lasceranno pure a destra. Secondo il meteorologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante, il centro dell’anticiclone si trova a sud-est di Sao Miguel e la flotta attraverserà la zona con un vento da nord-ovest di circa 5/6 nodi soltanto. Il passaggio delle Azzorre comporterà una pausa fra il traverso veloce dei primi giorni e la poppa dura con vento della seconda parte. Dopo aver passato la “boa” i team andranno incontro a una burrasca che li costringerà a salire di latitudine, probabilmente fino a giovedì, quando il vento sarà intenso e il mare molto formato. Saranno dunque 36 ore in cui le barche potrebbero far cadere il record della distanza percorsa sulle 24 ore, ritiene Infante. E di sicuro sarà in questo tratto finale che si deciderà il destino della ottava tappa che avrà un peso notevole anche sulla classifica generale.

Andrew Cape, navigatore di Team Telefónica: “Dobbiamo prepararci alla burrasca, che sarà dura, però abbiamo preparato bene la barca. La possibilità di rompere è uguale per tutti, nessuno toglierà il piede dall’acceleratore per primo, e credo saremo abbastanza veloci. Sarà una tappa molto livellata, perché nessuno vuole ridurre il ritmo, bisognerà farlo in qualche caso, però è proprio questo uno degli aspetti più interessanti di questa tappa: quanti rischi correre.”

L’uscita dalla zona di vento leggero e l’entrata nel nuovo sistema meteo sarà indubbiamente uno dei momenti critici della tappa. Navigare al centro della depressione potrà dare condizioni dure. “Ci saranno velocità alte, ma tenere la barca in un pezzo potrebbe far vincere la regata. Dobbiamo fare il massimo per tenerci vicini ai leader, per ptoer recuperare dopo.” Ha detto lo skipper di Abu Dhabi Ian Walker.

Per il momento il ritmo della flotta si è stabilizzato con velocità che vanno dai 7,8 nodi di PUMA ai 12 di Sanya nelle ultime tre ore, con Abu Dhabi che è la barca posizionata più a nord e CAMPER che cerca di passare gli avversari da sud, una rotta simile a quella scelta da Sanya, che oggi a mezzogiorno permetteva ai due team di essere i più rapidi.

Al rilevamento delle 12 ora italiana Team Telefónica e Groupama erano appaiati, a 1.279,9 miglia dalla linea del traguardo di Lorient mentre gli americani di PUMA sono a 1,9 miglia. Poco più dietro in quarta posizione è Abu Dhabi a 5,8 miglia, CAMPER è quinto a 7,9 e team Sanya sesto a 20,3. Si prevede che i primi possano arrivare a Lorient già venerdì notte.

Sono otto i punti che separano il leader Groupama sailing team da Team Telefónica in testa alla classifica provvisoria della Volvo Ocean Race 2011/12. PUMA Ocean Racing powered by BERG è terzo a 13 punti dai francesi e CAMPER con Emirates Team New Zealand è quarto a 23 punti, ma tutti possono ancora aspirare alla vittoria finale del giro del mondo a vela.

Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) dell’12 giugno:

1. Team Telefónica, a 279,9 miglia da Lorient
2. Groupama sailing team, +0,0
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +1,9
4. Abu Dhabi Ocean Racing, +5,8
5. CAMPER con Emirates Team New Zealand, +7,9
6. Team Sanya, +20,3

Classifica provvisoria Volvo Ocean Race 2011-12 dopo nove prove:

1. Groupama sailing team, 189 punti
2. Team Telefónica, 181
3. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 176
4. CAMPER with Emirates Team New Zealand, 166
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 107
6. Team Sanya, 34

Foto: A. Ross