Governo Monti: Decreto Sviluppo, non per i porti?

L’articolo 15 del Decreto Sviluppo, in discussione alla Camera, sta creando delle frizioni fra i partiti che sostengono il Governo Monti. Questo particolare articolo riguarda i fondi per l’infrastrutturazione dei porti posti in “siti di bonifica di interesse nazionale”e che potrebbe mettere a rischio il rilancio dello sviluppo di quei porti interessati.

La denuncia-indignazione è dell’Onorevole Ludovico Vico del Partito Democratico di Taranto. Egli ha sottolineato che questo articolo non riguarda solo il “campanile” di Taranto, ma intere aree marittimo-portuali italiane, comprese anche siti lacuali interni. Nel progetto di legge “Misure urgenti per la crescita del Paese”, elaborato dal Servizio Studi della Camera dei deputati, include tra le risorse inizialmente trasferite alle Autorità Portuali per interventi infrastrutturali e da revocare in assenza di avvio delle procedure di gara al fine della riassegnazione ad altri progetti infrastrutturali nel medesimo settore, anche le risorse destinate ad interventi delle Autorità Portuali che operino in siti di bonifica di interesse nazionale nei casi in cui i relativi bandi di gara non siano pubblicati alla data di pubblicazione del decreto-legge.

Sostanzialmente si tratta di una modifica che limita i vari programmi di crescita nel settore della portualità: bonifica e dragaggi e riconfigurazione di banchine vanno ri-finanziati e messi a nuova progettualità.

Le Autorità portuali che potrebbero risultare pertanto interessate dalla disposizione di tale articolo 15 sono quelle di Brindisi, La Spezia, Manfredonia, Marina di Carrara, Napoli, Piombino, Taranto e Venezia. Intanto, oggi, all’assemblea di Assoporti, il vice ministro per i Trasporti, Mario Ciaccia, ha esordito che non esiste nessun rischio di accorpamento delle Autorità Portuali :  “Non mi sta passando nemmeno per l’anticamera del cervello” ha detto; ed ancora: “Credo che bisogna riscoprire il ruolo dei porti perché escano fuori dal letargo di vari decenni e possano essere partecipi dello sviluppo e della crescita in una visione di sistema”, ha concluso il viceministro. Ma senza fondi non si può programmare sviluppo e bonificare siti, (articolo 15), anche per tecnici preparati.

 

Abele Carruezzo