Porto di Brindisi: la Marina pronta a cedere le sue aree al Comune

L’annuncio, seppur parziale, è stato dato questa sera a margine di un convegno organizzato dal Club Unesco sul futuro della costa brindisina. Ma il comandante della capitaneria di porto Giuseppe Minotauro non ha mancato di far sapere la sua intenzione, concreta e reale, di essere disponibile a cedere fin da subito la fascia costiera conosciuta come stabilimento ex ufficiali della Marina Militare. “Sono prontissimo – ha detto Minotauro – come responsabile della consegna dei beni demaniali, a cedere all’amministrazione comunale questo tratto”. Come annunciato informalmente, la cessione ci sarà davvero ed, in parte, è già stata discussa anche dai vertici della Marina.

Lunedì scorso, infatti, l’assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti, ha incontrato i vertici dell’Autorità marittima per discutere di alcuni passaggi: in particolare, si tratta delle competenze che riguardano anche Punta Penne e Sbitri. “Aree restituite alla cittadinanza”, le ha definite Luperti che entreranno nel territorio comunale e potranno essere sfruttate al meglio anche in previsione del redigendo Piano della Costa. Anche per discutere del futuro dell’area costiera, il Club Unesco, aveva invitato oggi l’assessore regionale al Mediterraneo Godelli, la quale non ha esitato ad ammettere che, in termini di promozione turistica, si può migliorare quanto fatto quest’anno a Brindisi.

“Innanzitutto – ha detto l’assessore Godelli – credo che sia necessario cooperare e che le polemiche di quest’anno non abbiano fatto bene a nessuno. Senza ripetere questo errore, potenzieremo la nostra presenza e il nostro appoggio per la promozione del territorio sempre con gli Open Days”. I problemi relativi al Piano della costa, però, restano. Ne ha parlato il sindaco Mimmo Consales ed anche l’assessore comunale con delega al porto Nacci.

La necessità di rispettare i parametri regionali, che impongo il 60% di spiaggia libera e il 40% data in concessione, a fronte del 75% della costa a nord interdetta per il pericolo di crollo della falesia, resta una problematica da affrontare. Non basta, insomma, chiedere al ministero delle Infrastrutture, di “restituire” la fascia costiera a sud di ben 15 chilometri; occorre invece, secondo l’amministrazione, anche un impegno economico notevole.

 

Francesca Cuomo