Incidente sulla piattaforma norvegese: catalogato “molto grave”

Sono trascorse tredici ore dall’incidente di mercoledì scorso verificatosi alle 03.40 sulla piattaforma petrolifera nel Mare di Norvegia. La piattaforma della Statoil, di cui il Governo norvegese detiene il 67 per cento delle azioni, è stata interessata da una falla; nell’imbarcare acqua si è inclinata di circa quattro gradi mettendo in pericolo sia le persone che vi lavorano, sia per l’inquinamento del mare circostante.

La parte interessata è la Floatel Superior, quella adibita agli alloggi dei dipendenti; dopo il primo allarme tutto il personale non indispensabile per le operazioni di estrazione del petrolio, 374 persone, è stato radunato presso le stazioni di salvataggio e fatto  evacuare in elicottero dai servizi di soccorso norvegesi intervenuti rapidamente sul campo marino in cui opera l’impianto.

La squadra messa in azione dai servizi norvegesi, per assistere la piattaforma  è composta da sei elicotteri e di una nave per eventuali interventi di emergenza. La maggior parte del personale (330) è stata sistemata nella città costiera di Kristiansund, mentre la rimanente, questa mattina, avrà un’altra destinazione di accoglienza. Dopo poche ore il personale, rimasto sulla piattaforma, è stato in grado di ripristinare la stabilità dell’impianto, tramite l’inondazione di aree opposte alla falla  e riempiendo di acqua i cassoni della piattaforma.

Rimane il pericolo di uno sversamento in mare di petrolio; questo preoccupa la Guardia Costiera norvegese che ha dichiarato l’incidente “molto grave” sia per l’inquinamento marino di vaste proporzioni che potrebbe causare, e sia per eventuale scoppio dell’intera piattaforma; a tal fine la Capitaneria norvegese ha dato mandato ad ispettori tecnici per una rilevazione accurata circa i danni subiti dalla piattaforma per la falla. Intanto nella zona di mare interessata al campo della Njord A era stata programmata una fermata per manutenzione.

L’incidente ancora una volta ha messo in agitazione le associazioni ambientaliste, sempre contrari alla diffusione delle piattaforme petrolifere; la questione dibattuta da anni riguarda sempre i rischi e pericoli provocate dalle compagnie petrolifere e sullo sfruttamento delle risorse naturali, mentre vengono proposte impianti per energie alternative e pulite.

 

Abele Carruezzo