Mario Ciaccia: Autorità portuali escluse dalla “spending review”

E’ definitivo: l’altro ieri, in Commissione Trasporti della Camera,  il vice ministro Mario Ciaccia ha spiegato le motivazioni che hanno indotto il Governo ad  escludere dal provvedimento della spending review le Autorità portuali salvaguardando così le piante organiche e il contratto di lavoro dei dipendenti; contratto, lo ricordiamo, che ha carattere privatistico: “l’articolo 10, comma 6, della legge 84/1994 prevede che il rapporto di lavoro del personale delle Autorità portuali è di diritto privato ed è disciplinato dalle disposizioni del Codice Civile libro V e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa”.

Tale rapporto è regolato da contratti collettivi nazionali di lavoro, sulla base di criteri generali stabiliti con decreto del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, tenuto conto della compatibilità con le risorse economiche, finanziarie e di bilancio. Ciaccia, fra le motivazioni, ha ricordato che le varie Autorità portuali avevano già ridotto gli organici in anni passati, con una diminuzione della spesa intorno al 20%; ed ancora, essendo il contratto unico dei porti comune tra lavoratori dei terminal e dipendenti delle Autorità portuali, la necessità per gli enti di governo del porto di tagliare i costi avrebbe reso molto complicato il rinnovo del contratto stesso. Soddisfatti, sia il centrodestra che il centrosinistra per il semplice fatto che, una volta superata questa difficoltà, la  discussione ed il confronto sul testo di riforma dei porti, in Senato, può continuare speditamente, si spera.

Intanto, è doveroso dire che già vi era stata una nota del dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio, firmata dal direttore Maria Barilà, il quale riaffermava che le Autorità portuali “pur rientrando tra gli enti pubblici non economici. si ritiene non siano direttamente destinatari dell’art. 2 del decreto legislativo 95/2012”. La nota, aveva già tranquillizzato le Autorità portuali che temevano di dover ridurre il 10% dei dipendenti e il 20% dei dirigenti. La conclusione della nota indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti reputa opportuno che “…occorre tenere conto, nelle raccomandazioni che il ministero vigilante vorrà adottare nei confronti delle Autorità portuali, del richiamato art. 2 del DL 95/2012 attribuendo allo stesso un valore di previsione normativa di indirizzo, in coerenza con le disposizioni generali di riduzione e contenimento della spesa pubblica introdotte nel medesimo decreto legge”.

 

Abele Carruezzo