Ionian Spirit: nave e marittimi dimenticati

20 sono i giorni trascorsi dall’aiuto lanciato dall’equipaggio della M/s Ionian Spirit attraccata nel porto interno di Brindisi: un manifesto appeso alla nave “Crew need help” era ed è rivolto all’intera città  Brindisi. 10 sono invece i giorni trascorsi dalla visita a bordo del Sindaco di Brindisi: “Contribuiremo come possiamo a dare loro aiuto- aveva affermato il sindaco Consales nella sua visita ai 27 marittimi a bordo della nave- anche se non possiamo sbloccare la situazione relativa agli stipendi. Intanto mi attiverò immediatamente per contattare il Ministero degli Esteri e metterli a conoscenza di quanto sta avvenendo”.

Oggi, a bordo sono tornati a fare visita l’Apostolatus Maris con il cappellano del porto di Brindisi, Don Giuseppe Dello Tore ed il sottoscritto per conto del Collegio Capitani L.C. E D.M. Vi assicuro che la situazione umana, se cosìsi può dire, sta diventando difficile da gestire, in quanto ogni menbro dell’equipaggio ha un suo problema familiare da risolvere ed un proprio modo di vedere la situazione tecnico-giuridica in cui la nave Ionian Spirit si è venuta a trovare.

Il comandante della nave, Nicola Lygizos, è impegnato a tenere uniti i marittimi, fiducioso che la situazione si possa risolvere nel più breve tempo possibile; anche se consapevole di rappresentare l’armatore (come recita il codice della navigazione), il comandante afferma che i marittimi sono per una attesa che non oltrepassi le festività  natalizie; invita l’armatore Agoudimos o chi per lui a pagare gli stipendi arretratri per una risoluzione dei contratti d’imbarco e per permettere così ad alcuni di loro di lasciare la nave.

Tutto l’equipaggio richiede, tramite International Transport Workers’ Federation (ITF), una dichiarazione scritta, un impegno preciso della disponibilità degli armatori per una buona riuscita del problema; non comprendono come per colpa di altri debbano essere considerati prigionieri in un Paese libero come l’Italia ed in una Europa sempre solidale. Da contatti telefonici con il comandante Gianbattista Leoncini dell’ITF di Genova , abbiamo avuto conferma che questa mattina vi è stata una riunione di welfare specifica sul caso (vi sono altre navi nella stessa situazione) nella Direzione marittima genovese, unitamente alll’Apostolato del Mare.

Le conclusioni sono difficoltose anche se dobbiamo avere speranza e compromettere la situazione con atti isolati, ha detto il comandante Leoncini. Con il permesso della Capitaneria di Brindisi, su interessamentto di Don Giuseppe Dello Tore, un medico volontario sarà a bordo a breve per una visita richiesta da tre marittimi (pare influenza per il freddo di questi giorni e mal di denti). Ad oggi, l’armatore ha garantito gasolio (per un funzionamento stand by della nave di 12 ore /giorno) e vitto, memtre di notte sono al freddo; si aspetta altro rifornimento ed altri viveri a partire dalla prossima settimana.

Avevano avuto promessa di visita da parte dei Servizi Sociali del Comune di Brindisi; da cinque mesi non percepiscono un euro e la situazione diventa sempre più difficile. Rimane l’ultimo ed estremo passo da fare, qualora non si approderebbe a niente: l’ulteriore sequestro della nave da parte dell’equipaggio. Ma qui si aprirebbe un altro capitolo di difficile risoluzione e lunga nei tempi giudiziari italiani.

 

Abele Carruezzo