Ministro De Girolamo: “Meno burocrazia per la nuova politica comune per la pesca”

Inizia bene il mandato del Ministro per la Pesca e politiche agricole Nunzia  De Girolamo. Dopo la due giorni di trattative a Bruxelles sulle politiche di settore della UE,  possiamo dire di essere soddisfatti con cautela circa il rilancio della cooperazione mediterranea a garanzia della flotta italiana dei pescherecci e relativi equipaggi. “L’Italia ha svolto un ruolo particolarmente attivo durante il negoziato e gli obiettivi che ci siamo fissati come sistema Paese, in questa fase, sono stati raggiunti.

Esprimo il mio apprezzamento per il lavoro svolto dalla Presidenza e considero le conclusioni a cui siamo arrivati un punto di riferimento importante per il prosieguo dei negoziati”. Così inizia il suo comunicato stampa  di una trattativa difficile, relativa ad un negoziato complesso che mira a dare un futuro alla pesca europea e a mettere a fuoco numerose questioni tecniche.

Le novità: obbligo di sbarco di tutte le catture, incluse quelle sotto taglia minima; conferma dei margini di flessibilità ai fini della sostenibilità ambientale e l’attuazione di nuove regole per tutti. Inoltre, su proposta dell’Italia, afferma il Ministro “sono state fissate nuove scadenze e strumenti di attuazione”. Con il solo voto contrario della Svezia, è stato conferito alla presidenza di turno irlandese il mandato per raggiungere l’intesa con il Parlamento europeo. Per De Girolamo poi, “la nuova politica comune della pesca deve diventare meno burocratica e più attenta alle specificità della realtà socio-economica del Mediterraneo”.

Per questo è importante il rilancio della cooperazione con gli Stati membri del Sud dell’Europa, ha sottolineato il Ministro:  cooperazione che  rappresenta una ulteriore novità strategica di tutto il Consiglio della UE. Il Ministro ha poi spiegato: “ho voluto incontrare i miei colleghi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per rilanciare l’azione comune in vista dei prossimi appuntamenti che interessano la pesca, primo tra tutti, la riforma del Fondo Europeo di settore. Credo molto – ha aggiunto – nel rafforzamento di un asse mediterraneo all’interno del Consiglio UE, per far valere compiutamente le posizioni e gli interessi dell’Italia”.

Il Ministro intende anche proporre alcuni “aggiustamenti su misure tecniche e di gestione in vigore nel Mediterraneo che appaiono necessari e giustificati”. A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio del mandato sulla riforma della Politica comune della pesca, la Presidenza di turno irlandese riprenderà il negoziato con il Parlamento Europeo con l’obiettivo di chiudere l’intesa finale a giugno, in modo che la riforma possa entrare in vigore il 1 gennaio 2014. Si spera una decisiva ripresa di questo settore.

 

Abele Carruezzo