Porto di Taranto: accordo per il Terminal rinfuse

“E’ la vittoria del presidente Sergio Prete, il quale in solitudine, con fermezza e determinazione, pur nell’indifferenza generale e tra mille ostacoli, è riuscito a liberare il molo polisettoriale dalla Terminal rinfuse, spianando così la strada non solo a un investimento complessivo di 400 milioni di euro, ma anche all’applicazione degli accordi ministeriali sottoscritti con Tct (Taranto Terminal Container) Hutchinson Evergreen”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, commenta con soddisfazione la sigla dell’accordo tra Autorità Portuale tarantina e Terminal rinfuse, ricordandone l’importanza ai fini di un progetto di sviluppo dello scalo ionico.

“La Tct – spiega Pugliese – avrebbe assicurato la propria permanenza, nonché gli investimenti in ballo, solo qualora avesse avuto a disposizione l’intero molo polisettoriale. Ebbene, l’accordo raggiunto grazie alla tenacia del presidente Prete consente ora di guardare al futuro con ritrovato ottimismo”.

Il Segretario Generale della UIL regionale ribadisce come quello odierno sia “un successo dell’Autorità Portuale, che permetterà di dare vita a prospettive lavorative importanti che avranno ricadute estremamente positive non solo sulla provincia ionica, ma su tutto il territorio ed il tessuto economico regionale. Nessuno, adesso, salga sul carro del vincitore: gli unici, infatti, che hanno sempre avanzato un sostegno incondizionato all’attività del presidente Prete sono stati i lavoratori e i sindacati”.

“Ora è il momento di rimboccarsi le maniche – continua Pugliese – per completare la realizzazione di quegli interventi indispensabili per rendere davvero competitivo il porto di Taranto a livello internazionale e nazionale, a cominciare da collegamenti stradali e ferroviari efficienti, che permettano di raggiungere in tempi brevi siti strategici per l’attività portuale tarantina, in particolare nell’Europa Centrale. Senza dimenticare la strada Bradanico-Salentina, che consentirebbe una migliore accessibilità dal sud della Puglia e dalla Basilicata”.

“Il porto di Taranto – conclude Pugliese – ha ampi margini di crescita, a patto che diventi una priorità nei piani di sviluppo delle istituzioni locali, in primis della Regione. Ad esempio, lo scalo di Taranto potrebbe diventare leader nel campo del trasporto di prodotti agricoli, ma a tutt’oggi non è presente un indispensabile ufficio sanitario ad hoc. Tutti hanno il dovere di fare la propria parte, per non disperdere una risorsa fondamentale, forse l’unica in grado di spingere Taranto e la sua provincia, che da anni vertono in una condizione di crisi apparentemente irreversibile, verso ritrovate ambizioni di crescita e sviluppo, sia economico che occupazionale”.