Porto di Brindisi: avviate operazioni di recupero per il relitto “Pepe e Sale”

Sono iniziate nella mattinata odierna le operazioni di recupero del relitto del motor-yacht da diporto chiamato “Pepe e Sale”, naufragato lo scorso 17 luglio all’esterno della diga di Punta Riso-Bocche di Puglia: due membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo dagli uomini della Guardia Costiera mentre il terzo, comandante dell’imbarcazione,dopo essere stato soccorso in mare da operatori dei Vigili del Fuoco è deceduto in ospedale per asfissia da annegamento.

Sei ditte locali hanno ricevuto l’incarico dalla società “Leasing Sammarinese spa”, proprietaria dell’imbarcazione, di eseguire le operazioni di recupero: la società sammarinese è stata diffidata dalla Capitaneria di Porto di Brindisi ad effettuare tale attività con un provvedimento ordinativo teso alla tutela dell’ecosistema marino e della sicurezza della navigazione. Già nei giorni precedenti sono state effettuate le operazioni preliminari che hanno comportato l’apposizione di panne antinquinamento di contenimento nelle vicinanze del relitto, al fine di impedire eventuali spandimenti d’inquinanti leggeri. Inoltre le immersioni subacquee dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera hanno verificato il mancato sversamento di idrocarburi dal relitto.

Simili operazioni di recupero sono state oggetto di programmazione tecnica-operativa da parte della ditta coordinatrice “ Calypso Corporation srl” la quale ha deciso prima per la rimozione delle parti più ingombranti del relitto e poi delle restanti parti adagiatesi sul fondo della scogliera: tali attività sono coordinate dalla Capitaneria di Porto di Brindisi, la quale sta svolgendo in queste ultime ore attività di ricognizione e valutazione sull’area al fine di produrre elementi rilevanti in vista dell’inchiesta amministrativa riguardante il sinistro marittimo sia del procedimento giudiziario coordinato e diretto dal Dott. Antonio Costantini,  Sostituto Procuratore della Repubblica di Brindisi. E’ stata allertata inoltre l’Arpa a causa della presenza di una sostanza galleggiante, di modestà quantità ed entità, al di fuori del perimetro delimitato con barriere antinquinamento.

 

Stefano Carbonara

Foto: Simone Rella