“Dove ci porta il vento”: incontro del Circolo della vela Brindisi

Paolo Montefusco, Roberto Ferrarese e Giovanni Palamà sono stati protagonisti, questa sera, di un incontro organizzato dal Circolo della vela di Brindisi dal tema “Dove ci porta il vento”. La prima di una serie di serate, come ha auspicato il presidente Teo Titi, in cui l’argomento è la vela, la Coppa America e, più in generale, la preparazione di una regata.

Non solo, insomma, la regata internazionale Brindisi-Corfù, ma anche l’aspetto più profondo dello sport. Ognuno dei protagonisti, che può contare su tanti titoli già vinti, ha affrontato la discussione con l’obiettivo di “vivere un po’ della Coppa America”.

“Con i catamarani, la competizione ha perso di intelligenza, i distacchi importanti e le velocità hanno modificato la natura della competizione – ha spiegato Ferrarese -. La rimonta degli americani nell’ultima edizione è anche dovuta al sistema di stabilizzazione studiato da Boeing. Barche veloci ma anche pericolose, insomma, dove non si regata più con tattica. Nella prossima edizione probabilemnte si passerà ad un dimensione diversa, intorno ai 52 piedi, ma i team si stanno ancora organizzando”.

“C’è uno spostamento tecnologico per portare la vela a diventare ala rigida con i giusti rapporti di scala – ha aggiunto Palamà – ma anche il resto dell’imbarcazione deve reggere quei carichi e la cosa non è affatto semplice. La fluidodinamica di queste imbarcazioni è più complessa rispetto anche ad un aereo”.

“L’ingegno tattico – secondo Montefusco – dovrebbe tornare a rappresentare l’aspetto più importante della competizione, anche per l’America’s Cup”.

Parlando di come preparare una regata, si è partiti inevitabilmente dagli esempi della Brindisi-Corfù e dell’Est 105. La lunghezza di una competizione conta per individuare come utilizzare le risorse.Ma anche la composizione dell’equipaggio è importante: capire chi sarà a bordo è il primo passo per garantire un viaggio piacevole.

Palamà ha poi mostrato la rotta della Brindisi-Corfù: ipotizzando  una prima parte costiera e una seconda al largo fino alla costa greca. Fasi in cui, partendo dalle condizioni meteo, sarà necessario valutare tutti i fattori per individuare come gestire la competizione, sottolineando anche come alcuni simulatori sia in grado di calcolare, sulla base dei parametri della barca e delle condizioni meteo, quale rotta seguire per raggiungere il traguardo in modo più rapido. “Sapere perchè si è più veloci è ancor più importante che essere più veloci”, ha sottolineato Montefusco.

 

Francesca Cuomo