La Capitaneria di porto di Brindisi ferma la nave PACIFIC STREAM

Si stringe nuovamente la morsa del Nucleo Port State Control di Brindisi sul naviglio sub-standard che scala il porto di Brindisi. Nella tarda serata di sabato, infatti, alcuni uomini della Capitaneria di porto di Brindisi, appartenenti al nucleo PSC, durante l’espletamento di un’ispezione prevista dal Memorandum of understanding di Parigi hanno rilevato numerose deficienze ai sistemi di sicurezza della nave, molteplici irregolarità relative alle dotazioni di bordo ed alle condizioni di vita dell’equipaggio a bordo, nonché malfunzionamenti ai sistemi di prevenzione dell’inquinamento da idrocarburi.

La concomitanza di tali deficienze ha messo nelle condizioni di valutare la motonave “non sicura per intraprendere la prossima navigazione e potenzialmente inquinante”; proprio per questo motivo gli Ufficiali PSC, sotto il comando del Capitano di Vascello (CP) Mario VALENTE, hanno emesso un provvedimento di “fermo nave” a carico della M/n PACIFIC STREAM. Tale unità, battente bandiera Panamense, è una chimichiera da 15.840 tonnellate che, all’attualità, è giunta nel porto brindisino per scaricare 12100 t di olio di palma e che ha come futura destinazione il porto di Genova.

Approdo che, proprio grazie al provvedimento di fermo, non potrà raggiungere non prima di aver rettificato le deficienze e che il nucleo PSC abbia verificato il ripristino dell’efficienza dei sistemi. Non è la prima volta che nel porto di Brindisi una nave che non rispetta la normativa in vigore in materia di sicurezza della navigazione e sulla prevenzione degli inquinamenti con particolare riferimento ad una tipologia di nave abilitata al trasporto di prodotti pericolosi.

Tale attività di ispezioni si inserisce nel più ampio programma nazionale del Comado generale del Corpo Capitanerie di porto per far sì che le navi che approdano nel Paese rispettino le norme di sicurezza ed adottino tutti i possibili accorgimenti per la tutela dell’ecosistema marino e dell’ambiente in generale.