IMO: Guida al salvataggio in mare

LONDRA – L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha emesso gli aggiornamenti alla Guida al salvataggio in mare dei rifugiati e dei migranti. Secondo i dati disponibili, il 2014 è stato un anno record per alta migrazione clandestina in mare; fenomeno, quello dei migranti, che ha messo a repentaglio vite umane ed ha messo a dura prova i servizi di salvataggio sia di terra che di bordo di navi mercantili.

La guida è stata preparata congiuntamente dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), l’International Chamber of Shipping (ICS) e l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). La guida, su disposizioni di legge, fornisce linee operative sulle procedure pratiche per garantire il pronto sbarco delle persone soccorse, e sulle misure per soddisfare le loro specifiche esigenze, in particolare nel caso di rifugiati e richiedenti asilo politico. Altri aggiornamenti hanno riguardato i nuovi requisiti per le navi passeggeri circa le esercitazioni di riunione dei passeggeri -master station- in merito all’abbandono nave da effettuarsi prima della partenza della nave: norma che liberamente gli armatori di navi da crociera avevano adottata a seguito del disastro della Costa Concordia, e resa obbligatoria dall’IMO dal 1° gennaio 2015.

Con questi aggiornamenti, i passeggeri sono sottoposti a esercitazioni di sicurezza, tra cui anche il raduno obbligatorio nelle stazioni di salvataggio per le lance, prima che la nave parta o immediatamente alla partenza. Una ulteriore modifica al regolamento SOLAS III / 19, sulla formazione di emergenza e le relative esercitazioni, si è resa obbligatoria per i membri dell’equipaggio con responsabilità di sicurezza, almeno una volta ogni due mesi. Allo stesso modo sono state aggiornate e riviste il codice internazionale di sicurezza per le unità veloci (codice HSC), il codice per l’Edilizia e Impianti delle unità Mobile Offshore Drilling (codice MODU) e il codice di sicurezza per i natanti a sostentazione dinamica (codice DSC).

L’obiettivo di tali modifiche è quello di cercare di ridurre gli incidenti gravi che si possono verificare con equipaggi senza una formazione e/o protezione adeguata. Ed ancora, il 1° gennaio 2015 è diventato obbligatorio il Codice per le Organizzazioni Riconosciute (Codice RO) sotto l’egida della SOLAS, MARPOL, unitamente al protocollo del 1988 relativo alla Convenzione Internazionale sul Bordo Libero del 1966.

Le Amministrazioni (Stati di bandiera) possono delegare alcune responsabilità per la rilevazione e la certificazione delle navi ad  “Organizzazioni Riconosciute” (spesso sono le società o istituti di classificazione), che possono agire per conto dello Stato di bandiera. Il Codice RO stabilisce i meccanismi standard per la sorveglianza, la valutazione e l’autorizzazione a Organismi Riconosciuti e chiarisce le responsabilità di tali organizzazioni.

 

Abele Carruezzo